Bitcoin è arrivato al suo massimo sviluppo tecnologico?

La risposta di un utente, Gianluigi Crimi ad una persona che riteneva che il bitcoin fosse oramai arrivato al suo massimo sviluppo tecnologico.

20 luglio 2004.

Non è una data a caso ma non c’entra con Bitcoin. 

È la data in cui è stato attivato il protocollo IPv6 che deve sostituire IPv4.

Ad oggi quasi 15 anni dopo quasi nessuno usa IPv6, questo malgrado IPv6 ha dei vantaggi rispetto alla versione 4.

I protocolli di basso livello sono duri, molto duri a morire. 

Le migliorie di IPv6 infatti non sono tali da spingere tutti verso il passaggio e questo perché IPv4 fa il suo lavoro, magari non è perfetto ma funziona.

Ma non è l’unico esempio, conosci i formati WMA e OGG?. 

Sono entrambi migliori di MP3 ma mp3 è lì e ci resta perché fa il suo sporco lavoro, stesso discorso per JPG e WebP, WebP è migliore, produce immagini con meno difetti ed è anche ottimizzato per la trasmissione via web, lo ha creato Google e sono loro a spingere per l’adozione ma niente, non se lo caga nessuno e non lo sopporta quasi nessun software.

Quindi la tua premessa non vale. Non c’è nessuna obsolescenza, considera che IPv4, il sistema che consentirà a questo messaggio di essere pubblicato, è del 1981, jpg del 92, mp3 del 93, gif dell’87 eppure mentre scrivo questo messaggio ho la possibilità di allegare una gif animata.

Ma voglio fare finta per un attimo che questa presunta regola esista, come nei tuoi esempi, solo per l’hardware.

Perché, dunque, Bitcoin dovrebbe fare eccezione?

Perché Bitcoin non è un prodotto finito, Bitcoin é un prodotto in divenire. 

Nel 2017 su Bitcoin è stato attivato segwit che è un aggiornamento del sistema che ne migliora ed estende le caratteristiche, consente di passare da circa 7 tx/s onchain a anche 21/28 tx/s ma, soprattutto, ha consentito la creazione del Lightning Network che consente teoricamente un numero di tx/secondo teoricamente infinito.

L’anno scorso sono state attivate due sidechain: Liquid ed RSK. 

Liquid consente l’invio di BTC in modo confidenziale e la creazione di token, scambiabili anch’essi in modo confidenziale (tipo monero per intenderci).

RSK consente la creazione di smartcontracts Turing completi compatibili con Ethereum, tutto ciò che fai con ETH lo puoi fare con RSK avendo come base monetaria Btc.

In futuro sono previste altre novità:

Schnorr: 

un meccanismo di firma condivisa che ottimizza il multisignature.

Mast: 

un meccanismo che consente di pubblicare solo la parte che realmente viene eseguita degli smartcontracts (Bitcoin li ha dalla sua nascita anche se in pochi lo sanno) con ripercussioni positive sull’occupazione onchain e sulla privacy.

Bulletproof e CT Sono meccanismi per la privacy attualmente in discussione, il primo è stato attivato su monero, anche se pensato per Btc, e ne ha migliorato enormemente le performance.

Trattandosi di software Bitcoin può evolvere, può essere aggiornato, può migliorare.

Per questo credo che Bitcoin sia in ogni caso un eccezione.

Non solo oltre all’aspetto tecnologico c’è l’aspetto psicologico, prova a parlare con qualcuno che sia totalmente estraneo a questo mondo, prova a dirgli parole chiave come “smartcontracts”, “blockchain”, “Proof of work” o a dirgli il nome di qualunque cryptovaluta e poi digli “Bitcoin”, vedi a cosa risponderà, Bitcoin ormai ha un oggettivo vantaggio competitivo che, come per mp3, per essere scalzato necessita di qualcosa di sensibilmente superiore.

Tu vedi nulla di sensibilmente superiore?

Io non vedo nemmeno nulla di paragonabile.

 

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