Il Giappone pubblica le regole

Il principale ente di regolamentazione finanziaria del Giappone ha pubblicato la relazione finale che delinea le regole proposte che dovranno seguire i fornitori di servizi cripto. Le regole riguardano aree come incidenti di hacking, elenchi delle coin, informazioni finanziarie e sui prezzi, negoziazione a margine e servizi di cripto-custodia.

 

L’agenzia per i servizi finanziari del Giappone (FSA) ha pubblicato il rapporto finale della riunione del gruppo di studio della scorsa settimana sugli exchange di criptovalute che specifica i requisiti “come precondizione del corretto principio di responsabilità personale”. L’agenzia si aspetta che i provider di servizi seguano queste regole da soli o sotto la guida di un’organizzazione di autoregolamentazione (SRO). Attualmente, solo una SRO – la Japan Currency Currency Exchange Association – è stata approvata dalla FSA. Un portavoce della FSA ha dichiarato:

Sulla base della discussione sullo sviluppo di approcci sistematici nei confronti di varie questioni sui cripto-beni … Prendendo le prospettive indicate dal rapporto finale, la FSA sta conducendo una riflessione completa sugli approcci futuri.

Regole sulle operazioni degli exchange

I requisiti coprono aree come i rischi relativi ai furti di criptovalute dei clienti quando si verificano hacking, fluttuazioni dei prezzi e speculazioni. 

Laddove le chiavi private delle valute virtuali depositate dei clienti siano gestite online … i fornitori di servizi [sono tenuti] a mantenere attivi depositi da utilizzare per il rimborso che siano di pari valore o maggiore di quello depositato. I fondi devono essere costituiti dalla stessa tipologia di valuta virtuale depositata.

In secondo luogo, devono anche divulgare i loro bilanci. Il regolatore giapponese pubblica le regole proposte per garantire operazioni aziendali corrette. È inoltre vietato pubblicizzare, promuovere o incoraggiare scambi speculativi. Inoltre, devono seguire le regole stabilite da un SRO. L’agenzia ha osservato che la registrazione di membri non SRO che non hanno stabilito regole interne equivalenti alle regole dell’SRO può essere rifiutata o annullata. Inoltre, ai fornitori di servizi crittografici è proibito “negoziare in valute virtuali che potrebbero impedire la protezione degli utenti o operazioni aziendali corrette e affidabili”, si legge nel rapporto. 

Regole sul trading a margine

La prima condizione proposta in questa categoria stabilisce che vi sia un obbligo di registrazione per coloro che offrono servizi di  “negoziazione a margini in valuta estera (forex trading)”. In secondo luogo, verrà imposto un limite al coefficiente di leva finanziaria di ciascuna criptovaluta “in base [alle] fluttuazioni effettive dei prezzi della valuta virtuale”. Ai fornitori di servizi sarà inoltre richiesto di spiegare i rischi specifici delle criptovalute e di impostare gli importi minimi dei margini. 

Regole aggiuntive

Il rapporto delinea anche le regole per i servizi di cripto-custodia e gli “atti ingiusti” ovvero tutte le persone e le entità hanno il divieto di avere “comportamenti scorretti, di diffondere voci e qualsiasi operazione atta a manipolazione dei prezzi”. I servizi di custodia di criptovaluta saranno regolamentati in futuro. Nello specifico, le stesse regole che si applicano attualmente agli echange cripto si applicheranno alla custodia delle criptovalute dei clienti.

Fonte: news.bitcoin.com

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