L'articolo [ICO Review] BitTorrent [BTT]: parte di in un trinomio esplosivo! proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L’impostazione economica della ICO è interessante e si differenzia un po’ dalle solite. Focalizziamo alcune specifiche:
Date queste peculiarità si intravede un’astuta strategia economica: TRON non ha puntato a raccogliere cifre esagerate in fase ICO, sebbene 26.5 milioni di $ non siano certo noccioline, piuttosto pare concentrarsi sulla valorizzare del token BTT cogliendo la palla al balzo per sostenere anche il prezzo di TRX.
Ha lasciato molti a bocca asciutta per via del bassissimo hard cap della public sale e ha venduto il token ad un prezzo in un certo senso “indumpabile” (o limitatamente dumpabile) in quanto molto vicino alla più piccola unità in cui è divisibile/trasferibile bitcoin: 0.00012$ sono circa 3.5 satoshi e il prezzo minimo a cui può scendere è 1 satoshi (con il cambio BTC/USD attuale sarebbe “solo” poco più di 1/3 del prezzo della public sale) oltre ovviamente a zero. Bell’idea! Altri aspetti interessanti sono l’airdrop a lento rilascio, il listing su Binance e la bassa capitalizzazione iniziale (il circulating supply è di circa 89.1 miliardi di BTT) che ammonta a circa 10.68 milioni di $ equivalenti.
Per come è strutturata la ICO e il suo contesto potrebbe generarsi una discreta pressione di acquisto di token BTT una volta listato, mentre in parallelo TRX potrebbe godere di una tendenza all’holding grazie al piano airdrop di BTT di durata 6 anni.
Il trinomio TRON, BITORRENT, BINANCE avvantaggia tutte le parti, in particolare i progetti di Justin Sun (i primi due) che godono di un piano economico interessante, pensato dal breve al lungo periodo. Non è da escludere che riesca a coprire il ROI dell’acquisto di Bitorrent in tempi record.
Dalle ore 10:00 UTC di giovedì 31 gennaio 2019 è possibile scambiare BTT con BTC, BNB, USDT su Binance.
AGGIORNAMENTO (ore 10:08 UTC 31/01/19): Binance è stato puntualissimo e ha listato il token esattamente all’orario previsto. Il prezzo è subito schizzato a oltre 13 satoshi (circa x3 – x4 da prezzo ICO), il volume di scambio è già oltre 3000 btc solo nello scambio BTT/BTC.
https://info.binance.com/en/research/BTT-2019-1-17.html
https://support.binance.com/hc/en-us/articles/360022429812
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]]>L'articolo Guadagnare cryptovalute camminando con il progetto Young proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Ok, direte voi, fin qui nulla di nuovo!!!
Ma l’aspetto innovativo è la modalità di distribuzione del loro token il Young (YNG).
YNG è un token di tipo ERC-20 ed è implementato sulla blockchain di Ethereum. Il token Young può essere utilizzato sulla piattaforma come moneta di scambio fra privati oppure venduto su uno degli exchange presenti in rete. L’intera struttura è sviluppata ponendo il token al centro.
Si tratta di un sistema di ricompensa per l’utente, il cui funzionamento è interamente basato sul numero di passi percorsi giornalmente. Disponibile per iOS e Android, l’app permetterà a chiunque di trasferire gli YNG guadagnati camminando direttamente sul proprio Wallet, fino ad un ammontare massimo calcolato automaticamente dall’algoritmo dello stepdrop. Lo Stepdrop sarà disponibile fino all’uscita ufficiale del Market, dopodichè la sezione verrà eliminata con un aggiornamento obbligatorio mentre le monete guadagnate rimarranno all’interno del wallet personale.
Se volete provare a convertire i passi effettuati durante il giorno in token iscrivetevi cliccando su questo link.
BUONA PASSEGGIATA!!!
Le informazioni pubblicate in questo articolo non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento, ne raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza, trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Adriatic Crypto Hub non conosce ne potrebbe conoscere alcuna informazione relativa alle conoscenze ed esperienze, alla situazione finanziaria e agli obiettivi di investimento dei singoli Utenti.
Cryptonauta dal 2014 cerco di studiare e di approfondire il mondo blockchain in tutte le sue sfaccettature: tecnica, finanziaria, monetaria e sociale.
Coordinatore delle attività della Adriatic Crypto Hub
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]]>L'articolo Crypto e Bitcoin: una tendenza in rapida crescita proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Gli hacker stanno facendo di tutto, dalla creazione di siti web fasulli, all’hacking di account su Twitter o all’imitazione di personaggi pubblici, al fine di rubare ad un investitore le proprie monete.
L’anno scorso, i casi di cryptohacking sono aumentati e le piattaforme di social media erano piene di truffe legate alle criptovalute.
Ora, i criminali informatici si stanno rivolgendo sempre più a schemi di “riscatto”, chiedendo una somma di Bitcoin o altra criptovaluta.
Nell’ultimo mese ci sono stati casi di lettere di riscatto in Bitcoin che terrorizzavano gli Stati Uniti e il Canada.
Il proprietario del sito di giochi d’azzardo online 5Dimes, William Sean Creighton Kopko, è scomparso dal 24 settembre, secondo le autorità spagnole.
L’uomo d’affari americano stava visitando la Costa Rica, quando è scomparso improvvisamente senza lasciare traccia.
I criminali contattarono la famiglia di Kopko chiedendo un riscatto di $ 950.800 in Bitcoin.
La famiglia di Kopko ha pagato il riscatto e ben 12 persone sono state arrestate a causa del loro presunto coinvolgimento nel caso, tuttavia Kopko deve ancora essere liberato.
I cyber criminali hanno interrotto ogni comunicazione con la famiglia dopo che il riscatto è stato pagato, lasciando alla famiglia e agli investigatori poco da fare.
Un caso simile che coinvolge la moglie di uno degli uomini più ricchi della Norvegia, i rapitori chiedevano 10 milioni di dollari in Monero per il rilascio, tuttavia, le autorità intimarono all’uomo di non pagare il riscatto.
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]]>L'articolo Blockchain Insiders, gli eventi per i nuovi professionisti del settore blockchain proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Gli investimenti da parte delle aziende sono passati da 1 miliardo di $ nel 2017 a oltre 4 miliardi nel 2018.
La richiesta di addetti con le giuste skill è aumentata di 33 volte negli ultimi quattro anni, secondo quanto riportato da Linkedin Economic Graph.
Ecco che acquisire ora le competenze necessarie per entrare in questo settore innovativo può essere la carta vincente.
Blockchain Insiders serve per riunire esperti del settore e poter ottenere dalle loro esperienze ulteriori skill e crearne vantaggio per una nuova avventura lavorativa in questo settore.
Per l’occasione, gli organizzatori hanno lanciato dei ticket limitati a prezzi promozionali per i pochi giorni.
L’evento sarà focalizzato sulle figure di Community Manager e Marketing Manager, indispensabili per ogni azienda che voglia operare nel settore blockchain.
Sul palco interverranno:
L’evento si concluderà con una cena di networking, importante occasione per interagire direttamente con gli speaker e riservata ai soli 10 possessori del biglietto Executive.
Si terrà nella location decisa dai followers tramite un sondaggio sui social, il ristorante “Carlo e Camilla in Segheria” dello chef Carlo Cracco.
I curriculum verranno visionati dagli speaker che sono alla ricerca di nuovi collaboratori.
Un’occasione unica da non perdere per chi vuole lavorare in questo settore.
Per conoscere l’evento: Clicca Qui
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]]>L'articolo Come evitare le ICO SCAM proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Ogni impresa non ha bisogno di una blockchain e non tutto deve essere decentralizzato.
Questo potrebbe sembrare ovvio, ma con tutto il clamore sulla tecnologia blockchain e il suo potenziale, può essere facile aggrapparsi ad un’idea quando il suo whitepaper cita una grande industria che il progetto sta affrontando.
Anche i progetti che richiedono criptovalute come pagamento (ad esempio Steemit, che premia gli scrittori sulle sue piattaforme con un sistema nativo di “punti digitali”, gli Steem) potrebbe benissimo sopravvivere con le criptovalute esistenti come Bitcoin ed Ether.
Nel valutare un ICO, una buona prima domanda da porsi è:
“Hanno bisogno di una blockchain o di un token nativo per questo progetto?”
Se un progetto ICO propone un codice open source, un GitHub vuoto o inesistente è spesso una bandiera rossa. Uno dei tratti chiave di molti progetti di blockchain pubblici è il fatto che sono open source. Il codice base viene spesso caricato in repository come GitHub per tutti da esaminare.
Per coloro che hanno esperienza nella programmazione di blockchain, esaminare il codice pubblicato può consentire loro di valutare la validità di un progetto.
Una delle bandiere rosse più evidenti per un progetto di truffa è la mancanza di dettagli su come funziona la tecnologia.
Per gli investitori non tecnici, può essere utile verificare semplicemente se un progetto ha caricato file esistenti in archivi pubblici o se un progetto ha un prodotto funzionante.
Sebbene Reddit non sia generalmente una fonte consigliabile per la consulenza sugli investimenti, le discussioni dedicate alle specifiche ICO, spesso offrono un buon punto di partenza per le valutazioni più tecniche.
Favorire il team di sviluppo potrebbe essere un’indicazione che l’intento del team è di massimizzare il guadagno finanziario personale dall’apprezzamento del token, piuttosto che mantenere la redditività della rete blockchain nel tempo.
Ad esempio, Paycoin, il cui fondatore è stato dichiarato colpevole di aver gestito uno schema di frodi da 9 milioni di dollari, aveva la maggior parte dei token riservati agli sviluppatori nel progetto.
Anche se la premessa della venture e il mercato indirizzabile sembrano attraenti, uno dei maggiori fattori determinanti del successo di una venture è il trucco del team che lo segue. Spesso è una bandiera rossa se il team dietro un ICO non ha sviluppatori con nome a tempo pieno. Quando si guarda un team e si verifica la propria esperienza, sono utili piattaforme come Twitter e LinkedIn.
Tuttavia, è importante notare che non sono infallibili, poiché i profili possono essere falsificati.
Se i membri del team rivendicano una precedente collaborazione con università o aziende, il duplice controllo con fonti attendibili di terze parti (ad esempio un giornale universitario o il sito web aziendale) può fornire dettagli utili.
In questi casi, gli investitori interessati possono attendere ulteriori informazioni (come nel caso degli ICO asiatiche, in cui le informazioni sono tradotte in inglese solo più avanti nel progetto), o semplicemente evitare le ICO non comprensibili.
Un’altra fonte cruciale di informazioni per tutte le ICO è il whitepaper, il documento che delinea la mission, i dettagli tecnici, il team e altri dettagli dietro l’impresa.
L’investitore amatoriale può non avere il background tecnico per comprendere ogni aspetto di un whitepaper, la comprensione generale dei concetti blockchain è d’obbligo quando si valutano i WP.
Alcuni progetti più legittimi (ad esempio Ethereum) offrono un whitepaper di alto livello che delinea i punti chiave dell’impresa, insieme a un documento tecnico dettagliato che spiega la tecnologia alla base del progetto.
I progetti elencano i loro obiettivi di finanziamento e di sviluppo su una tempistica chiara per gli investitori.
La mancanza di una chiara tabella di marcia potrebbe indicare che il team di sviluppo non ha un piano a lungo termine per il progetto e in quanto tale è probabile che sia motivato unicamente da un guadagno finanziario a breve termine.
Attraverso aggiornamenti periodici distribuiti su questi canali, i potenziali investitori possono avere un’idea di come si sta sviluppando il progetto. Tuttavia, i truffatori possono facilmente creare una timeline dal nulla o fornire aggiornamenti falsi sulle app di chat.
La mancanza di un calendario è certamente una bandiera rossa, l’esistenza di uno non è una condizione del tutto sufficiente per indicare la legittimità di un progetto ICO.
Queste rimangono solo alcune considerazioni per valutare un progetto, impiegare nel modo migliore il proprio tempo per studiare, è utile per tutelare i vostri investimenti.
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]]>L'articolo Bitcoin sará dominante nel 2019? proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Secondo alcuni analisti, la risposta è un solido “sì”.
Bitcoin è la più vecchia criptovaluta in circolazione e probabilmente è la preferita del mondo.
L’asset ha raggiunto il picco di quasi $ 20.000 a dicembre dello scorso anno, provocando la partecipazione di molti nuovi investitori in questo settore.
Exchange come Coinbase stavano aggiungendo centinaia di migliaia di utenti ogni settimana e il destino del bitcoin come l’investimento finale appariva incastonato nella pietra.
A partire da gennaio, la valuta ha visto il suo prezzo entrare in una serie di ribassi che lo hanno portato a scendere a $ 16.000, poi $ 12.000, poi $ 9.000.
In poco tempo, la valuta aveva perso più di due terzi del suo valore, e stava scambiando in un range di $ 6.000, dove ha trascorso la maggior parte dell’estate e la seconda metà dell’anno.
Negli ultimi tempi, il bitcoin è stato rovinato da ulteriori cali di prezzo che lo hanno portato a raggiungere i $ 3,600 durante la settimana del Ringraziamento, ma vanta ancora la più grande capitalizzazione di mercato.
Uno dei grandi problemi di questo settore sono le accuse di frodi, hackings e furti che emergono ogni giorno e diventa molto difficile prendere sul serio lo spazio della criptovaluta.
Alcuni credono che questo stia per cambiare.
Il 2019 sarà l’anno in cui molte altcoin più piccole moriranno e il bitcoin conquisterà ancora una volta il predominio del mercato e ridarà il cripto allo strato di roccia che un tempo chiamava casa.
Una delle grandi cose che contribuiscono alla caduta del bitcoin è l’ecosistema “wild west” sviluppato dalle Initial Coin Offering (ICO). Molte di queste non sono regolamentate e hanno continuato a rubare centinaia di milioni di dollari di denaro degli investitori.
La Securities and Exchange Commission (SEC) ha assunto una posizione più forte nella regolamentazione di tali eventi e, a sua volta, ha rafforzato i processi di registrazione e emesso ordini di emergenza per impedire agli ICO di fornire informazioni ingannevoli o fraudolente agli investitori o donatori.
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]]>L'articolo La musica apre alla Blockchain proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>La musicista Imogen Heap ha presentato direttamente in un evento dalla sua residenza gli sviluppi del progetto Mycelia, che ha come obiettivo quello di utilizzare la blockchain per risolvere i problemi di lunga data dell’industria musicale.
“ Potremmo subire danni maggiori che con Napster con l’avvento della blockchain. Se non troviamo soluzioni, lo farà qualcun altro, e non saranno alle nostre condizioni.”
Perché circa 200 ospiti tra musicisti e imprenditori – dal CEO della British Phonographic Industry (BPI) ai fondatori di startup come TheWaveVR, Jaak e Blockpool – sono accorsi ad ascoltare attentamente le prospettive del progetto Mycelia?
Rispetto e credibilità soprattutto. Heap è stata una sostenitrice della tecnologia blockchain nel mondo della musica dal 2015, quando ha pubblicato una canzone chiamata “Tiny Human” con la startup Ujo Music. I fan potevano scegliere di pagare la canzone usando la moneta Ether; uno smart contract divide automaticamente i ricavi tra Heap e i suoi collaboratori.
Il progetto ha ricevuto una forte copertura mediatica, ma anche qualche critica per il complicato processo di acquisto. Heap l’ha visto più come un esperimento – qualcosa da cui lei e gli altri potevano imparare.
“ L’industria musicale non ha veramente ridefinito se stessa o cambiato i suoi modelli di business in 100 anni, ma qui abbiamo una struttura completamente nuova con cui lavorare”, dice Heap ora.
La prima area di rottura radicale è con le etichette discografiche: startup come Ujo vogliono aiutare gli artisti a vendere la loro musica direttamente ai fan (idealmente utilizzando la moneta criptata) con contratti che dividono e pagano immediatamente le royalties, e senza bisogno di intermediari tradizionali come etichette, editori o società di gestione collettiva.
Un ulteriore sviluppo di ciò sono i musicisti che coniano le loro criptovalute. L’artista Gramatik ha recentemente creato il gettone GRMTK e ha raccolto poco meno di 2,5 milioni di dollari rilasciandone il 25% per i fan e la comunità di cripto da comprare. Chiunque abbia dei gettoni GRMTK riceverà una quota delle sue royalties.
Una seconda area di sviluppo è l’idea di ovviare alla mancanza di un unico database globale che riunisce le informazioni provenienti dagli aspetti di registrazione e pubblicazione dell’industria musicale.
Grosso problema? Enorme. Immaginate una registrazione di una canzone che viene trasmessa in streaming su un servizio come Spotify. Chi ha scritto quella canzone? Chi sono gli editori che raccolgono i soldi per il cantautore? Se si tratta di più cantautori, come si dividono le royalties tra loro?
L’ultima volta che l’industria musicale ha cercato di creare un “database globale del repertorio” per rispondere a queste domande, il progetto è crollato nel 2014 dopo 8 milioni di sterline di spesa e molte discussioni tra i numerosi partner del progetto.
Tre anni dopo,entra in gioco la blockchain – almeno secondo startup come Dot Blockchain, Jaak e Blokur, che si stanno concentrando su questo problema.
“Vediamo una possibilità reale di utilizzo della blockchain nell’industria musicale come abbastanza semplice: Abbiamo bisogno di un posto per mettere tutte le informazioni sui diritti”, ha detto Vaughn McKenzie, CEO di Jaak, durante l’evento Slush Music.
” Molte organizzazioni che hanno una gran quantità di dati, non stanno realmente parlando tra loro, e i loro sistemi non stanno realmente parlando tra loro”, ha detto Emma McIntyre di Blokur allo stesso evento. “La natura stessa della blockchain permette di sincronizzare tutti quei database, e questo, per noi, è come esprime il suo reale valore”.
Anche Mycelia si è inserita in questo mondo. Al suo evento, Heap svela una cosa chiamata passaporto creativo, che i musicisti popoleranno con tutti i loro dati , dagli split di songwriting ai permessi di remixing .
“Se sei un artista, vuoi una connessione diretta tra te stesso e chiunque voglia fare affari con te o con le tue canzoni”, dice Heap. “Nessuno dovrebbe possedere i dati tranne noi, perché li generiamo”.
Heap e il suo team sono partiti per un tour a marchio Mycelia nel 2018: un festival musicale e tecnologico di tre giorni che ha visitato circa 45 città nel corso dell’anno. Mentre l’iscrizione di musicisti locali per i passaporti creativi è un obiettivo chiave, Heap spera di riuscire a convincere anche altri artisti, startup, servizi musicali e singoli sviluppatori per altri tipi di collaborazione creativa.
Ma lo scetticismo negli addetti ai lavori permane, sia tra chi non conosce la tecnologia blockchain sia tra chi la conosce ma non la ritiene la soluzione ai problemi nel campo artistico-musicale.
C’è però un consenso abbastanza ampio sul tentativo di sperimentare queste nuove opportunità e la chiusura verso questa novità è sempre più labile.
In questo contesto, il passaporto creativo di Mycelia, così come la partnership di Blockpool con Björk per dare ai fan la valuta criptata, l’ICO di Gramatik, la coalizione di partnership industriali di Dot Blockchain e i negozi online su modello smart contract per musicisti di Ujo, hanno tutti un ruolo da svolgere.
“È una grande visione. Potrebbe non accadere tutto esattamente come lo sto presentando. Ma se non sogniamo, non succederà nulla”, dice Heap.
La musicista Zoe Keating suggerisce che la blockchain – a differenza di alcuni precedenti cambiamenti tecnologici per l’industria musicale – potrebbe essere incentrata sull’artista fin dall’inizio.
“E’ un’occasione per non far costruire l’architettura del futuro musicale da aziende che vogliono solo ottimizzarla per i loro profitti”.
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]]>L'articolo Quattro chiacchiere con Pool of Stake proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Dopo la prima intervista fatta con il Founder di RipaEx quest’oggi parliamo di Pool of Stake, un interessante progetto italiano con sede Svizzera che, una volta completato lo sviluppo, di rendere accessibile a chiunque il sistema di guadagno derivante dal cosidetto Proof of Stake.
Il Proof of Stake (POS) è un sistema di consenso basato sulla detenzione di moneta, chi “vincola” coin ottiene la possibilità di minare i blocchi e quindi beneficiare della ricompensa in moneta. Ovviamente bisogna detenere una grande quantità di moneta per riuscire a minare i blocchi quindi i piccoli investitori difficilmente riuscirebbero a garantirsi il reward….ecco Pool of Stake permette di rendere accessibile a tutti il sistema POS facendo da pool.
Ora diamo la parola al CEO!!!
Sono Davide Luigi Borella, attualmente CEO di Pool of Stake SA, CIO (Chief Investment Office) di Maveric.ch, Community Manager su Telegram di diversi gruppi sulle crypto e sul mining. Ovviamente sono un nerd, geek e gamer (League Of Legends, Destiny, Hearthstone,…) oltre ad essere un appassionato di crypto monete e “Crypto Evangelist”.
Pool of Stake è un progetto nato quasi esattamente un anno fa, a giugno 2017 con l’avvento di due nuove blockchain POS (proof of stake): Boscoin e Tezos. A valle di quelle ICO a uno dei fondatori, Dario Calderoni, è venuta in mente questa idea: creare una delle prime pool maggiormente decentralizzate di “mining 2.0” (più correttamente staking che è l’azione di mining su protocollo POS). Pool of Stake è quindi questo, una pool per le blockchain POS e successivamente per quelle DPOS (delegated proof of stake proprio come Tezos o EOS)
Pool of Stake è nata proprio per i piccoli e medi utenti. E’ chiaro che coloro che si possono permettere di immobilizzare senza problemi il quantitativo di Boscoin minimo necessario per fare staking (controvalore in ico era pari a 2 BTC che ora è quotato su 5800 Euro) potrebbero non avere bisogno del nostro servizio, anche se a dirla tutta, non è alla portata di ognuno avere un computer che garantisca di essere online senza disconnessioni di anche solo 1 msec. Sono invece i piccoli utenti, coloro che magari non possono coprire i requisiti necessari per fare un nodo (o un Master Node) che avrebbero bisogno di “soci” per poter minare e attraverso Pool of Stake potrebbero farlo in modo quasi completamente trustless: utilizzando come intermediari gli Smart Contract della blockchain su cui si voglia fare lo staking.
Sappiamo che esistono dei competitors, ma Pool of Stake ha sempre puntato sulla massima decentralizzazione e sullo sviluppo. Quindi quello che ci rende unici è la capacità di innovarsi mantenendo la massima decentralizzazione possibile. Vorrei chiarire che per decentralizzazione intendo l’uso di Smart Contract che permettano quindi di interagire con Pool of Stake senza intervento umano diretto rimanendo nella trasparenza della blockchain
L’invio delle coin deve essere effettuato manualmente dai nostri clienti, ma da qual momento il tutto sarà gestito in automatico dalla piattaforma e dai nostri smart contract. La generazione della revenue e l’eventuale riscatto potrà essere attivato o disattivato automaticamente tramite la dashboard che i nostri clienti avranno a disposizione per evitare che le fee delle blockchain superino l’eventuale revenue ottenuta. La dashboard conterrà anche tutta la loro situazione patrimoniale con Pool of Stake e avranno inoltre la possibilità di verificare di aver scelto la coin POS più profittevole del momento.
I principali competitor, quelli che ormai da sempre teniamo nel nostro “mirino” e che cerchiamo di misurare di volta in volta in maniera costante per cercare di capire dove si trovino sono i seguenti:
– Rocket Pool: ha come limitazione che sarà dedicata solo ed esclusivamente al POS di Ethereum, quando (quando…) sarà implementato in forma stabile e permanente in forma ibrida assieme al POW
– Stake Pool: è una pool un po’ più completa rispetto a quella di Rocket Pool, ma purtroppo chiede totale fiducia. In pratica dicono: voi mandateci le vostre coin noi faremo staking per voi…
Pool of Stake si differenzia da:
– Rokect Pool, perchè Ethereum con Casper sarà UNA delle blockchain interessata
– Stake Pool, perchè la fiducia va data allo smart contract che gestirà autonomamente lo scambio e il claim sia delle coin originali che di quelle del reward
Può sembrare pretenzioso, ma non temiamo assolutamente questi due competitor.
I fondi iniziali sono provenienti dai fondatori: Dario Calderoni, Andrea Balzini e il sottoscritto. Ovviamente a parte le spese iniziali sostenute direttamente dalla board, i fondi sono arrivati dalla raccolta tra “family and friends” ovvero in vendita privata dei token.
Attualmente il progetto di Pool of Stake è funzionante su più livelli:
– QTUM: è possibile mandare i propri QTUM allo smart contract che gestirà il trasferimento successivo nella pool di staking
– Lindacoin: Pool of Stake sta portando avanti dei test sui Masternode per verificarne l’effettivo ROI ed efficacia
– Stiamo collaborando con il team di sviluppatori di Cardano per poterla meglio integrare nel protocollo della Pool.
Il team di sviluppo è composto da Andrea Balzini, cofondatore, nonchè CTO del progetto. Un occhio critico esterno viene mantenuto dal Prof. Guarducci che considero personalmente mentore nella tecnologia prettamente di sviluppo e ovviamente con Marco Querini, core developer, che consideriamo la geniale interfaccia uomo-macchina (smart contract). Non manca ovviamente una “quota rosa”: Delia Hallberg, tedesca ed esperta in teoria della governance che supervisiona l’attività sulle dPOS (Delegate Proof of Stake). Ovviamente a fine ICO il team tecnico di sviluppo sarà ampliato considerevolmente.
Pool of Stake vuole essere il faro per il mining 2.0, pensiamo che il POW puro ormai abbia fatto il suo periodo e non sia più sostenibile nè energicamente nè tecnologicamente, ormai a meno di assi nella manica da parte dei creatori degli ASIC i chip hanno raggiunto quasi la totale capacità di calcolo. Forse rimane ancora margine sulle GPU e il relativo mining, ma è il sistema ibrido se non addirittura il puro POS a trovare un riscontro nel futuro.
Pool of Stake è uno dei pochi progetti che si basa sulla blockchain (anzi sulle blockchain) per poter funzionare e ha ragion d’essere solo grazie ad esse. Il positioning è la chiave di volta: vogliamo rimanere i primi ed unici ad aver dato vita a una pool di staking basata su Smart Contract lasciando inalterata la proprietà e la governance dei diretti detentori delle coin.
Cryptonauta dal 2014 cerco di studiare e di approfondire il mondo blockchain in tutte le sue sfaccettature: tecnica, finanziaria, monetaria e sociale.
Coordinatore delle attività della Adriatic Crypto Hub
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]]>L'articolo Resoconto settimanale del mercato 12/03/2018 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Il mercato delle criptovalute ha subito un’altra correzione la scorsa settimana, con il marketcap complessivo calato del 23% a $ 357 miliardi. Bitcoin è sceso del 23% a $ 8.570 mentre ether è diminuito del 20% a $ 670.
Riteniamo che il declino sia dovuto ad alcune cattive notizie riguardanti i fondamenti della criptovaluta: il governo giapponese ha multato alcuni exchange di criptovalute, la SEC ha chiesto agli exchange di registrarsi presso di loro per operare ed infine la paura scatenata dall’hack di un bot di che operando tramite le API di Binance ha sottratto fondi ai malcapitati (alla fine si è scoperto che le persone sono state truffate da siti di phishing).
Per la prima volta in questa rubrica parleremo dello stato delle Initial Coin Offering. Recentemente, la maggior parte delle ICO è scesa al di sotto del prezzo ICO. Il livello di declino è ancora più marcato rispetto allo scorso inverno vissuto durante ottobre / novembre 2017.
Ci sono due ragioni per motivare quanto appena detto:
Di conseguenza, i partecipanti alle ICO non sono in grado di convertire rapidamente i token in ether. Questo crea un circolo vizioso che rallenta il mercato ICO così facendo i progetti stanno avendo più difficoltà a raccogliere fondi perché gli investitori sono bloccati con i loro token delle ICO precedenti.
Pertanto, prevediamo che sarà molto più difficile per i progetti raggiungere i loro obiettivi di finanziamento nel prossimo futuro. Il tavolo da gioco si è completamente trasformato rispetto a due mesi fa: gli investitori in ICO possono ora essere selettivi su quale progetto finanziare senza preoccuparsi di finire rapidamente il crowdsale a causa del raggiungimento tempestivo dell’Hard cap come succedeva in passato quando le ICO terminavano in pochissimo tempo.
Cryptonauta dal 2014 cerco di studiare e di approfondire il mondo blockchain in tutte le sue sfaccettature: tecnica, finanziaria, monetaria e sociale.
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]]>L'articolo Analisi di AidCoin (AID), progetto “Made in Italy” ! proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Max Supply: 100M
Di cui:
Circulating supply: 32+8+2+10+3= 55 M
ICO+presale: 32M
Airdrop a scaglioni: 8 M
Locked 6 mesi: 8 M
Locked 12 mesi: 10+27 =37 M
o Pre-sale:
Durata: da 17/11/17 a ?
AID venduti: 20M AID
Eth raccolti: 8333 eth
Prezzo Pre-ICO: 1 ETH = 2,400 AID (+20% rispetto a ico);
0.000416 eth/aid;
Stime equivalenti (al 17/11/17: 1eth= 0.042btc=328$; 1btc=7900$):
1750 sat
0.136 $
o ICO:
Durata: 16/01/2018 – 01/02/2018. Durata effettiva: meno di 2h
AID venduti: 12M AID
Eth raccolti: 6000 Eth
Cap min: 4000eth
Cap max: 14333 Eth
Prezzo ICO: 1 ETH = 2,000 AID;
0.0005 eth/aid;
Stime equivalenti (al 16/01/18: 1eth= 0.092btc=1078$; 1btc=11450$):
4600 sat
0.539 $
o Presale+ICO: raccolti 14333 Eth (hardcap raggiunto) equivalenti a circa 15 milioni di $
o Media (aritmetica) prezzo Ico – Pre-sale:
0.000458 eth/aid
3175 sat
0.337 $
A parte le prime ore di scambi sta mantenendo livelli di accumulo intorno a 0.6$, non lontano da prezzo ico.
Viene scambiato soprattutto in $.
Market Cap: 33 milioni di $
o ICO sold-out in 2h: elevata domanda
o Listato su Bitfinex il 24/01/18
o Collaborazione con Eidoo e Bitcoin Suisse.
o Richard Ma, il co-fondatore e CEO di Quantstamp, è entrato a far parte del team AidCoin come advisor.
o Francesco Nazari Fusetti è CEO e Co-founder di CharityStars e Aidcoin. Nel recente elenco stilato dalla rivista “Forbes” è uno degli under 30 più influenti al mondo.
o AidCoin è un progetto ideato e sviluppato da Charitystars (sedi: Milano, Los Angeles, Londra): CharityStars utilizzerà il suo network di 40.000+ donor, 200+ celebrity e 100+ brand per facilitare l’adozione di AidCoin e AIDChain. Aste esclusive solo per chi utilizza Aidcoin come metodo di pagamento.
Charitystars negli ultimi anni è cresciuta velocemente senza bisogno di grandi investimenti in marketing, questo grazie alle celebrità che pubblicizzano le proprie aste tramite i social.
Piattaforma italiana di aste benefiche online caratterizzata da vendita di prodotti appartenenti ai vip come il casco di Valentino Rossi o la maglietta di Messi, ma anche da incontri con le stesse celebrità come prendere un caffè con la showgirl Aida Yespica.
Dalle views non è ancora molto internazionale, ma probabilmente ancora per poco: a inizio 2017 hanno avuto un finanziamento di 2 milioni di $ dai Venture Capital per estendersi in Cina e Usa, per ora dalle views una % interessante sta arrivando dagli usa (13.8%).
In un intervista del 2017 al CEO: “Dall’Oriente sarebbero disposti a spendere cifre pazzesche per aggiudicarsi la maglia di un campione di calcio, gli americani sono per le opere d’arte o per un paio di biglietti in prima fila di una partita di Nba”.
$ complessivi raccolti fra finanziatori e aste:
Nata nel 2013: 58k $
Nel 2015: 1M $
Nel 2016: 1.8M$ (partner di riferimento per oltre 400 organizzazioni no profit, ciascuna delle quali lancia sul sito una media di dieci aste all’anno)
A inizio 2017 hanno raggiunto 5M $, di cui 3M raccolti tramite Venture Capital.
Con la Ico di Aidcoin hanno raccolto l’equivalente di 15 milioni di $.
Traendo le somme fra aste, finanziamenti e ico hanno raccolto circa 22milioni di $.
Piccola parentesi Off-topic: analizzando lo storico del crowdfunding si può notare che è l’esempio lampante di quanto le ICO, grazie all’ondata euforica delle crypto, stiano sovrastando i Venture Capital su progetti startup in termini di capitale raccolto: 3 milioni di $ dai Venture Capital raccolti in 3-4 anni VS 15 milioni di $ raccolti in pochi giorni fra Pre-sale e ICO !!!
Analisi Dominio www.charitystars.com al 27/01/18:
o RANK : 136.514 w; 19.302 ita; Il rank globale ha guadagnato 25.000 posizioni negli ultimi 3 mesi
o Distribuzione geografica visitatori : Italia 39.7%, Regno Unito 23.4%, Stati Uniti 13.8%, Germania 6.3%, Russia 1.5%
o Età del dominio: 5 anni
o Visite uniche giornaliere: 1850
o Link da domini (siti) unici: 1561
o Authority Domain: 58%
o Social follower: facebook 19665; twitter 17300
Analisi Dominio www.aidcoin.co al 27/01/18:
o RANK: 181.224 w; 14.100 ita
o Distribuzione geografica visitatori: Italia 20.2%, USA 14.9%, China 11.2%, Uk 6.9%, S.korea 4.5%
o Età del dominio: 3 mesi
o Visite uniche giornaliere: 2150
o Link da domini (siti) unici : 16
o Authority Domain: 21%
o Social follower: facebook 18.468; twitter 2796
Osservazione:
Pochi link che puntano sul sito ma elevati followers facebook, pochi followers di twitter. Visualizzazioni decisamente più internazionali che da Charitystars, in particolare da Usa e Asia (soprattutto Cina dato che è tradotto anche in lingua Cinese); Visite giornaliere interessanti.
L'articolo Analisi di AidCoin (AID), progetto “Made in Italy” ! proviene da Adriatic Crypto Hub.
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