L'articolo Netflix e Bitcoin proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Migliaia di progetti alternativi esistono oggi, anche se non tutti saranno attuabili.
Secondo alcuni rumors Netflix sta girando un documentario sulle altcoins sul mercato.
Netflix aumenta continuamente il numero di produzioni originali.
Quando fu annunciato il loro primo documentario su Bitcoin, la maggioranza degli appassionati di criptovalute rimase piuttosto scettica.
Questo di per sé non è sorprendente, ma, sembra che la maggior parte delle produzioni si concentrino sul lato negativo delle criptovalute.
Sebbene non si sappia molto del documentario sulle altcoin, alcune immagini sono emerse su Reddit.
Una di quelle immagini raffigura il set in cui si presume che questo documentario sia stato girato.
Nessuno sa con certezza quali valute siano state selezionate o quale sia esattamente la procedura di selezione.
Dato il vasto numero di altcoin, ci sono molti potenziali contenuti da coprire.
Come c’era da aspettarsi, questo argomento solleva molte domande.
Mentre sarebbe interessante vedere un documentario altcoin prodotto da professionisti, ci si deve anche chiedere quali potrebbero essere le potenziali ripercussioni.
I progetti che sono rilevanti oggi potrebbero scomparire nei prossimi sei mesi.
È evidente che c’è ancora molta strada da fare prima che un tale progetto possa essere ritenuto degno di essere trasmesso su Netflix.
Altri sostengono che questa sarà una serie in otto parti, piuttosto che un solo documentario di 90 o 120 minuti.
Se questa produzione uscisse con delle informazioni sbagliate e negative, potrebbe innescare una forte pressione ribassista sulle altcoin.
Per alcuni utenti di Reddit, è esattamente quello che stanno aspettando.
Community Manager
L'articolo Netflix e Bitcoin proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo [ICO Review] BitTorrent [BTT]: parte di in un trinomio esplosivo! proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L’impostazione economica della ICO è interessante e si differenzia un po’ dalle solite. Focalizziamo alcune specifiche:
Date queste peculiarità si intravede un’astuta strategia economica: TRON non ha puntato a raccogliere cifre esagerate in fase ICO, sebbene 26.5 milioni di $ non siano certo noccioline, piuttosto pare concentrarsi sulla valorizzare del token BTT cogliendo la palla al balzo per sostenere anche il prezzo di TRX.
Ha lasciato molti a bocca asciutta per via del bassissimo hard cap della public sale e ha venduto il token ad un prezzo in un certo senso “indumpabile” (o limitatamente dumpabile) in quanto molto vicino alla più piccola unità in cui è divisibile/trasferibile bitcoin: 0.00012$ sono circa 3.5 satoshi e il prezzo minimo a cui può scendere è 1 satoshi (con il cambio BTC/USD attuale sarebbe “solo” poco più di 1/3 del prezzo della public sale) oltre ovviamente a zero. Bell’idea! Altri aspetti interessanti sono l’airdrop a lento rilascio, il listing su Binance e la bassa capitalizzazione iniziale (il circulating supply è di circa 89.1 miliardi di BTT) che ammonta a circa 10.68 milioni di $ equivalenti.
Per come è strutturata la ICO e il suo contesto potrebbe generarsi una discreta pressione di acquisto di token BTT una volta listato, mentre in parallelo TRX potrebbe godere di una tendenza all’holding grazie al piano airdrop di BTT di durata 6 anni.
Il trinomio TRON, BITORRENT, BINANCE avvantaggia tutte le parti, in particolare i progetti di Justin Sun (i primi due) che godono di un piano economico interessante, pensato dal breve al lungo periodo. Non è da escludere che riesca a coprire il ROI dell’acquisto di Bitorrent in tempi record.
Dalle ore 10:00 UTC di giovedì 31 gennaio 2019 è possibile scambiare BTT con BTC, BNB, USDT su Binance.
AGGIORNAMENTO (ore 10:08 UTC 31/01/19): Binance è stato puntualissimo e ha listato il token esattamente all’orario previsto. Il prezzo è subito schizzato a oltre 13 satoshi (circa x3 – x4 da prezzo ICO), il volume di scambio è già oltre 3000 btc solo nello scambio BTT/BTC.
https://info.binance.com/en/research/BTT-2019-1-17.html
https://support.binance.com/hc/en-us/articles/360022429812
L'articolo [ICO Review] BitTorrent [BTT]: parte di in un trinomio esplosivo! proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo Come evitare le ICO SCAM proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Ogni impresa non ha bisogno di una blockchain e non tutto deve essere decentralizzato.
Questo potrebbe sembrare ovvio, ma con tutto il clamore sulla tecnologia blockchain e il suo potenziale, può essere facile aggrapparsi ad un’idea quando il suo whitepaper cita una grande industria che il progetto sta affrontando.
Anche i progetti che richiedono criptovalute come pagamento (ad esempio Steemit, che premia gli scrittori sulle sue piattaforme con un sistema nativo di “punti digitali”, gli Steem) potrebbe benissimo sopravvivere con le criptovalute esistenti come Bitcoin ed Ether.
Nel valutare un ICO, una buona prima domanda da porsi è:
“Hanno bisogno di una blockchain o di un token nativo per questo progetto?”
Se un progetto ICO propone un codice open source, un GitHub vuoto o inesistente è spesso una bandiera rossa. Uno dei tratti chiave di molti progetti di blockchain pubblici è il fatto che sono open source. Il codice base viene spesso caricato in repository come GitHub per tutti da esaminare.
Per coloro che hanno esperienza nella programmazione di blockchain, esaminare il codice pubblicato può consentire loro di valutare la validità di un progetto.
Una delle bandiere rosse più evidenti per un progetto di truffa è la mancanza di dettagli su come funziona la tecnologia.
Per gli investitori non tecnici, può essere utile verificare semplicemente se un progetto ha caricato file esistenti in archivi pubblici o se un progetto ha un prodotto funzionante.
Sebbene Reddit non sia generalmente una fonte consigliabile per la consulenza sugli investimenti, le discussioni dedicate alle specifiche ICO, spesso offrono un buon punto di partenza per le valutazioni più tecniche.
Favorire il team di sviluppo potrebbe essere un’indicazione che l’intento del team è di massimizzare il guadagno finanziario personale dall’apprezzamento del token, piuttosto che mantenere la redditività della rete blockchain nel tempo.
Ad esempio, Paycoin, il cui fondatore è stato dichiarato colpevole di aver gestito uno schema di frodi da 9 milioni di dollari, aveva la maggior parte dei token riservati agli sviluppatori nel progetto.
Anche se la premessa della venture e il mercato indirizzabile sembrano attraenti, uno dei maggiori fattori determinanti del successo di una venture è il trucco del team che lo segue. Spesso è una bandiera rossa se il team dietro un ICO non ha sviluppatori con nome a tempo pieno. Quando si guarda un team e si verifica la propria esperienza, sono utili piattaforme come Twitter e LinkedIn.
Tuttavia, è importante notare che non sono infallibili, poiché i profili possono essere falsificati.
Se i membri del team rivendicano una precedente collaborazione con università o aziende, il duplice controllo con fonti attendibili di terze parti (ad esempio un giornale universitario o il sito web aziendale) può fornire dettagli utili.
In questi casi, gli investitori interessati possono attendere ulteriori informazioni (come nel caso degli ICO asiatiche, in cui le informazioni sono tradotte in inglese solo più avanti nel progetto), o semplicemente evitare le ICO non comprensibili.
Un’altra fonte cruciale di informazioni per tutte le ICO è il whitepaper, il documento che delinea la mission, i dettagli tecnici, il team e altri dettagli dietro l’impresa.
L’investitore amatoriale può non avere il background tecnico per comprendere ogni aspetto di un whitepaper, la comprensione generale dei concetti blockchain è d’obbligo quando si valutano i WP.
Alcuni progetti più legittimi (ad esempio Ethereum) offrono un whitepaper di alto livello che delinea i punti chiave dell’impresa, insieme a un documento tecnico dettagliato che spiega la tecnologia alla base del progetto.
I progetti elencano i loro obiettivi di finanziamento e di sviluppo su una tempistica chiara per gli investitori.
La mancanza di una chiara tabella di marcia potrebbe indicare che il team di sviluppo non ha un piano a lungo termine per il progetto e in quanto tale è probabile che sia motivato unicamente da un guadagno finanziario a breve termine.
Attraverso aggiornamenti periodici distribuiti su questi canali, i potenziali investitori possono avere un’idea di come si sta sviluppando il progetto. Tuttavia, i truffatori possono facilmente creare una timeline dal nulla o fornire aggiornamenti falsi sulle app di chat.
La mancanza di un calendario è certamente una bandiera rossa, l’esistenza di uno non è una condizione del tutto sufficiente per indicare la legittimità di un progetto ICO.
Queste rimangono solo alcune considerazioni per valutare un progetto, impiegare nel modo migliore il proprio tempo per studiare, è utile per tutelare i vostri investimenti.
Community Manager
L'articolo Come evitare le ICO SCAM proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo Mastercard e Visa bannano le Crypto proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Queste transazioni sono state contrassegnate come ad alto rischio dagli operatori di carte, coloro che utilizzano MasterCard e Visa per le loro transazioni forex, opzioni binarie, crypto ed ICO dovranno presto trovare un mezzo alternativo in quanto è stato confermato che entrambe le società stanno bandendo l’uso delle loro carte per tali scopi.
Il divieto di MasterCard è iniziato il 15 ottobre mentre il divieto di Visa inizierà a dicembre.
Ci sono state speculazioni su questa mossa per mesi come all’inizio di quest’anno, MasterCard ha formalmente classificato il settore come uno ad alto rischio.
A titolo precauzionale, i chargeback sulle transazioni potrebbero essere effettuati fino a 540 giorni dopo la transazione iniziale.
Visa
ha formalmente inviato una lettera ai processori di pagamento annunciando che le transazioni a forex, opzioni binarie, crypto broker e ICO saranno considerate ad alto rischio a partire da dicembre.
L’obiettivo principale delle lettere erano aziende che hanno approfittato di scappatoie e tecnicità per consentire il deposito di fondi tramite carte di credito.
MasterCard
Quando si utilizzavano le MasterCard per depositare fondi per transazioni a forex, opzioni binarie, crypto-brokers e ICOs, non esisteva una politica precisa sulla possibilità o meno di poterle utilizzare.
Di conseguenza, molti si limitavano a lavorare sulla base del presupposto che potevano utilizzarle fino a quando avessero detto di non farlo.
Con MasterCard e Visa che vietano formalmente il loro uso per le transazioni, altri fornitori di servizi di pagamento potrebbero scegliere di seguire l’esempio.
Un altro probabile risultato è che i prestatori di servizi di pagamento offriranno servizi specificamente a tale scopo e, con l’aumento delle carte di debito in criptovaluta, vi sono alcune speranze all’orizzonte.
Community Manager
L'articolo Mastercard e Visa bannano le Crypto proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo La musica apre alla Blockchain proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>La musicista Imogen Heap ha presentato direttamente in un evento dalla sua residenza gli sviluppi del progetto Mycelia, che ha come obiettivo quello di utilizzare la blockchain per risolvere i problemi di lunga data dell’industria musicale.
“ Potremmo subire danni maggiori che con Napster con l’avvento della blockchain. Se non troviamo soluzioni, lo farà qualcun altro, e non saranno alle nostre condizioni.”
Perché circa 200 ospiti tra musicisti e imprenditori – dal CEO della British Phonographic Industry (BPI) ai fondatori di startup come TheWaveVR, Jaak e Blockpool – sono accorsi ad ascoltare attentamente le prospettive del progetto Mycelia?
Rispetto e credibilità soprattutto. Heap è stata una sostenitrice della tecnologia blockchain nel mondo della musica dal 2015, quando ha pubblicato una canzone chiamata “Tiny Human” con la startup Ujo Music. I fan potevano scegliere di pagare la canzone usando la moneta Ether; uno smart contract divide automaticamente i ricavi tra Heap e i suoi collaboratori.
Il progetto ha ricevuto una forte copertura mediatica, ma anche qualche critica per il complicato processo di acquisto. Heap l’ha visto più come un esperimento – qualcosa da cui lei e gli altri potevano imparare.
“ L’industria musicale non ha veramente ridefinito se stessa o cambiato i suoi modelli di business in 100 anni, ma qui abbiamo una struttura completamente nuova con cui lavorare”, dice Heap ora.
La prima area di rottura radicale è con le etichette discografiche: startup come Ujo vogliono aiutare gli artisti a vendere la loro musica direttamente ai fan (idealmente utilizzando la moneta criptata) con contratti che dividono e pagano immediatamente le royalties, e senza bisogno di intermediari tradizionali come etichette, editori o società di gestione collettiva.
Un ulteriore sviluppo di ciò sono i musicisti che coniano le loro criptovalute. L’artista Gramatik ha recentemente creato il gettone GRMTK e ha raccolto poco meno di 2,5 milioni di dollari rilasciandone il 25% per i fan e la comunità di cripto da comprare. Chiunque abbia dei gettoni GRMTK riceverà una quota delle sue royalties.
Una seconda area di sviluppo è l’idea di ovviare alla mancanza di un unico database globale che riunisce le informazioni provenienti dagli aspetti di registrazione e pubblicazione dell’industria musicale.
Grosso problema? Enorme. Immaginate una registrazione di una canzone che viene trasmessa in streaming su un servizio come Spotify. Chi ha scritto quella canzone? Chi sono gli editori che raccolgono i soldi per il cantautore? Se si tratta di più cantautori, come si dividono le royalties tra loro?
L’ultima volta che l’industria musicale ha cercato di creare un “database globale del repertorio” per rispondere a queste domande, il progetto è crollato nel 2014 dopo 8 milioni di sterline di spesa e molte discussioni tra i numerosi partner del progetto.
Tre anni dopo,entra in gioco la blockchain – almeno secondo startup come Dot Blockchain, Jaak e Blokur, che si stanno concentrando su questo problema.
“Vediamo una possibilità reale di utilizzo della blockchain nell’industria musicale come abbastanza semplice: Abbiamo bisogno di un posto per mettere tutte le informazioni sui diritti”, ha detto Vaughn McKenzie, CEO di Jaak, durante l’evento Slush Music.
” Molte organizzazioni che hanno una gran quantità di dati, non stanno realmente parlando tra loro, e i loro sistemi non stanno realmente parlando tra loro”, ha detto Emma McIntyre di Blokur allo stesso evento. “La natura stessa della blockchain permette di sincronizzare tutti quei database, e questo, per noi, è come esprime il suo reale valore”.
Anche Mycelia si è inserita in questo mondo. Al suo evento, Heap svela una cosa chiamata passaporto creativo, che i musicisti popoleranno con tutti i loro dati , dagli split di songwriting ai permessi di remixing .
“Se sei un artista, vuoi una connessione diretta tra te stesso e chiunque voglia fare affari con te o con le tue canzoni”, dice Heap. “Nessuno dovrebbe possedere i dati tranne noi, perché li generiamo”.
Heap e il suo team sono partiti per un tour a marchio Mycelia nel 2018: un festival musicale e tecnologico di tre giorni che ha visitato circa 45 città nel corso dell’anno. Mentre l’iscrizione di musicisti locali per i passaporti creativi è un obiettivo chiave, Heap spera di riuscire a convincere anche altri artisti, startup, servizi musicali e singoli sviluppatori per altri tipi di collaborazione creativa.
Ma lo scetticismo negli addetti ai lavori permane, sia tra chi non conosce la tecnologia blockchain sia tra chi la conosce ma non la ritiene la soluzione ai problemi nel campo artistico-musicale.
C’è però un consenso abbastanza ampio sul tentativo di sperimentare queste nuove opportunità e la chiusura verso questa novità è sempre più labile.
In questo contesto, il passaporto creativo di Mycelia, così come la partnership di Blockpool con Björk per dare ai fan la valuta criptata, l’ICO di Gramatik, la coalizione di partnership industriali di Dot Blockchain e i negozi online su modello smart contract per musicisti di Ujo, hanno tutti un ruolo da svolgere.
“È una grande visione. Potrebbe non accadere tutto esattamente come lo sto presentando. Ma se non sogniamo, non succederà nulla”, dice Heap.
La musicista Zoe Keating suggerisce che la blockchain – a differenza di alcuni precedenti cambiamenti tecnologici per l’industria musicale – potrebbe essere incentrata sull’artista fin dall’inizio.
“E’ un’occasione per non far costruire l’architettura del futuro musicale da aziende che vogliono solo ottimizzarla per i loro profitti”.
L'articolo La musica apre alla Blockchain proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo La prima Università decentralizzata proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Secondo il team di accademici dietro il progetto , guidato da Joshua Broggi della Facoltà di Filosofia di Oxford, i contratti blockchain tech e smart possono aiutare a democratizzare la struttura tradizionale dell’istruzione superiore.
La “blockchain university” proposta adotterà il tradizionale corso Oxbridge e la struttura collegiale, concentrandosi su moduli individuali di tutoraggio che saranno disponibili per gli studenti sia on-line che off-line. Il design del progetto è “geograficamente agnostico”, utilizzando le parole dello stesso Broggi, dando la priorità a una comunità accademica “senza confini” rispetto ai legami locali o nazionali.
Il white paper di Woolf suggerisce che un’università a catena di blocchi può affrontare molti dei problemi che attualmente affliggono le università di tutto il mondo, tra cui le tasse scolastiche elevate per gli studenti, la burocrazia ingombrante e costi amministrativi, e precari e sottopagati posti di insegnamento accademico.
Come sottolinea il white paper, l’immutabilità della catena dei blocchi può funzionare per impedire agli studenti di falsificare i loro documenti accademici, con contratti che automatizzano la partecipazione degli studenti, i crediti e le richieste di documenti universitari.
Il primo college di Woolf, Ambrose, sarà lanciato nell’autunno del 2018. Le tasse proposte sono fissate a 400 USD per tutorial, o 19.200 USD all’anno prima che vengono vagliate delle borse di studio.
Caratterizzando il loro progetto come un “Airbnb di corsi di laurea” per gli studenti e una “comunità decentralizzata, non-profit, democratica” per i tutor, gli accademici sottolineano che la blockchain è la tecnologia chiave che “fornisce la stabilità contrattuale necessaria per completare un corso completo di studio”.
Un token WOOLF , completamente pre-minato e conforme a ERC20, sarà utilizzato per funzioni quali la retribuzione del corpo docente, il bilancio dell’università, gli sviluppi di progetti e la votazione sulla governance della piattaforma.
La Blockchain ha già avuto un impatto significativo sui contenuti, se non ancora sulla struttura, dell’istruzione superiore, con molte delle principali università internazionali che offrono corsi relativi a blockchain, smart contract e crypto-currency. Istituzioni come l’Università di Cambridge hanno condotto importanti ricerche nel campo della criptofinanza e l’Università svizzera di Lucerna accetta anche il pagamento delle tasse d’iscrizione in Bitcoin.
Sito del progetto https://woolf.university/#/
L'articolo La prima Università decentralizzata proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo Facebook, Google e Twitter vs CRYPTO: I colossi bloccano le pubblicità proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>A fine gennaio Facebook ha bloccato tutte le pubblicità riguardanti il mondo delle crypto, incluso il bitcoin. Una decisone presa per prevenire la promozione di ciò che loro chiamano “prodotti e servizi finanziari frequentemente associati a pratiche promozionali fuorvianti o ingannevoli“.
Due settimane fa Google ha annunciato che avrebbe seguito Facebook bloccando qualsiasi pubblicità riguardante le crypto. Mentre settimana scorsa anche Twitter ha accennato che potrebbe unirsi a Facebook e Google.
EDIT: Ieri Twitter ha annunciato che questa settimana procederà ad aggiornare la sua ads policy bloccando le pubblicità riguardanti le ICO, i wallet e alcuni exchange (solo gli exchange con i permessi dell’ FSA potranno usare il servizio pubblicitario di Twitter).
Che i due giganti, Google e Facebook, abbiano intenzione di abbassare il flusso di nuovi utenti ed investitori nel mondo delle crypto è abbastanza chiaro. Probabilmente tutta questa decentralizzazione che le crypto stanno portando inizia a preoccupare questi colossi che si trovano nella posizione attuale grazie alla loro centralizzazione.
Per le startup nell’industria delle crypto questi ban significano maggior difficoltà nella raccolta fondi in fase di ICO. Per i business strettamente collegati alle monete, come gli exchange e i wallet, i ban sono cattive notizie.
I ban non ostacoleranno il successo delle criptovalute e delle ICO, invece proteggeranno gli utenti meno preparati dalle truffe e dalle scam ICO.
I progetti in buona fede che stanno portando avanti la tecnologia e l’uso della blockchain vengono eclissati da iniziative in malafede che promettono agli investitori rendimenti altamente improbabili se non addirittura impossibili. E’ come la bolla “dotcom”: storie di successo come eBay e Amazon hanno portato a molte imitazioni che facevano promesse assurde, promesse accolte con ottimismo dagli investitori alla ricerca di un’opportunità di saltare sul prossimo treno. In questo momento una speculazione simile è in atto nel mercato delle cryptovalute.
Dal punto di vista della comunicazione le compagnie più legittime nel mondo delle crypto dovranno pianificare una strategia che si concentri sui avanzamenti più concreti piuttosto che su vaghe genarilità. Speculare su una possibile bolla non è la giusta direzione per una compagnia che punta alla crescita sul lungo termine. In questa giovane industria la soluzione per i progetti in buona fede è un strategia di comunicazione che raggiunga l’audience di interesse, che differenzi la compagnia dai suoi competitor e che possa essere compresa da chi è meno preparato senza false promesse. Ciò significa concentrarsi su obiettivi specifici e raggiungibili che offrono valore reale al mercato e imparare a comunicarli efficacemente. E’ questo che separa i veri progetti da quelli puramente speculativi.
Ho iniziato a lavorare come Android Developer, dopo pochi anni ho aperto il mio studio di Web Design e Web Marketing. Nel 2017, dopo un anno durissimo, ho chiuso lo studio e ho iniziato a dedicarmi alla tecnologia blockchain come investitore. Ora sto riaprendo un nuovo studio dedicato al mondo della blockchain e ho iniziato a dedicarmi all’analisi del mercato, dei progetti già rilasciati e sto sviluppando alcuni strumenti di analisi per le ICO. La prima volta che sono venuto a contatto con i Bitcoin è stato nel 2012. Ho iniziato a minarli ma dopo poco tempo ho smesso di seguire il progetto e ho perso tutto. Non avevo ancora compreso le potenzialità del blockchain fino a meno di un anno fa.
L'articolo Facebook, Google e Twitter vs CRYPTO: I colossi bloccano le pubblicità proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo Resoconto settimanale del mercato 12/03/2018 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Il mercato delle criptovalute ha subito un’altra correzione la scorsa settimana, con il marketcap complessivo calato del 23% a $ 357 miliardi. Bitcoin è sceso del 23% a $ 8.570 mentre ether è diminuito del 20% a $ 670.
Riteniamo che il declino sia dovuto ad alcune cattive notizie riguardanti i fondamenti della criptovaluta: il governo giapponese ha multato alcuni exchange di criptovalute, la SEC ha chiesto agli exchange di registrarsi presso di loro per operare ed infine la paura scatenata dall’hack di un bot di che operando tramite le API di Binance ha sottratto fondi ai malcapitati (alla fine si è scoperto che le persone sono state truffate da siti di phishing).
Per la prima volta in questa rubrica parleremo dello stato delle Initial Coin Offering. Recentemente, la maggior parte delle ICO è scesa al di sotto del prezzo ICO. Il livello di declino è ancora più marcato rispetto allo scorso inverno vissuto durante ottobre / novembre 2017.
Ci sono due ragioni per motivare quanto appena detto:
Di conseguenza, i partecipanti alle ICO non sono in grado di convertire rapidamente i token in ether. Questo crea un circolo vizioso che rallenta il mercato ICO così facendo i progetti stanno avendo più difficoltà a raccogliere fondi perché gli investitori sono bloccati con i loro token delle ICO precedenti.
Pertanto, prevediamo che sarà molto più difficile per i progetti raggiungere i loro obiettivi di finanziamento nel prossimo futuro. Il tavolo da gioco si è completamente trasformato rispetto a due mesi fa: gli investitori in ICO possono ora essere selettivi su quale progetto finanziare senza preoccuparsi di finire rapidamente il crowdsale a causa del raggiungimento tempestivo dell’Hard cap come succedeva in passato quando le ICO terminavano in pochissimo tempo.
Cryptonauta dal 2014 cerco di studiare e di approfondire il mondo blockchain in tutte le sue sfaccettature: tecnica, finanziaria, monetaria e sociale.
Coordinatore delle attività della Adriatic Crypto Hub
L'articolo Resoconto settimanale del mercato 12/03/2018 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo Analisi di AidCoin (AID), progetto “Made in Italy” ! proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Max Supply: 100M
Di cui:
Circulating supply: 32+8+2+10+3= 55 M
ICO+presale: 32M
Airdrop a scaglioni: 8 M
Locked 6 mesi: 8 M
Locked 12 mesi: 10+27 =37 M
o Pre-sale:
Durata: da 17/11/17 a ?
AID venduti: 20M AID
Eth raccolti: 8333 eth
Prezzo Pre-ICO: 1 ETH = 2,400 AID (+20% rispetto a ico);
0.000416 eth/aid;
Stime equivalenti (al 17/11/17: 1eth= 0.042btc=328$; 1btc=7900$):
1750 sat
0.136 $
o ICO:
Durata: 16/01/2018 – 01/02/2018. Durata effettiva: meno di 2h
AID venduti: 12M AID
Eth raccolti: 6000 Eth
Cap min: 4000eth
Cap max: 14333 Eth
Prezzo ICO: 1 ETH = 2,000 AID;
0.0005 eth/aid;
Stime equivalenti (al 16/01/18: 1eth= 0.092btc=1078$; 1btc=11450$):
4600 sat
0.539 $
o Presale+ICO: raccolti 14333 Eth (hardcap raggiunto) equivalenti a circa 15 milioni di $
o Media (aritmetica) prezzo Ico – Pre-sale:
0.000458 eth/aid
3175 sat
0.337 $
A parte le prime ore di scambi sta mantenendo livelli di accumulo intorno a 0.6$, non lontano da prezzo ico.
Viene scambiato soprattutto in $.
Market Cap: 33 milioni di $
o ICO sold-out in 2h: elevata domanda
o Listato su Bitfinex il 24/01/18
o Collaborazione con Eidoo e Bitcoin Suisse.
o Richard Ma, il co-fondatore e CEO di Quantstamp, è entrato a far parte del team AidCoin come advisor.
o Francesco Nazari Fusetti è CEO e Co-founder di CharityStars e Aidcoin. Nel recente elenco stilato dalla rivista “Forbes” è uno degli under 30 più influenti al mondo.
o AidCoin è un progetto ideato e sviluppato da Charitystars (sedi: Milano, Los Angeles, Londra): CharityStars utilizzerà il suo network di 40.000+ donor, 200+ celebrity e 100+ brand per facilitare l’adozione di AidCoin e AIDChain. Aste esclusive solo per chi utilizza Aidcoin come metodo di pagamento.
Charitystars negli ultimi anni è cresciuta velocemente senza bisogno di grandi investimenti in marketing, questo grazie alle celebrità che pubblicizzano le proprie aste tramite i social.
Piattaforma italiana di aste benefiche online caratterizzata da vendita di prodotti appartenenti ai vip come il casco di Valentino Rossi o la maglietta di Messi, ma anche da incontri con le stesse celebrità come prendere un caffè con la showgirl Aida Yespica.
Dalle views non è ancora molto internazionale, ma probabilmente ancora per poco: a inizio 2017 hanno avuto un finanziamento di 2 milioni di $ dai Venture Capital per estendersi in Cina e Usa, per ora dalle views una % interessante sta arrivando dagli usa (13.8%).
In un intervista del 2017 al CEO: “Dall’Oriente sarebbero disposti a spendere cifre pazzesche per aggiudicarsi la maglia di un campione di calcio, gli americani sono per le opere d’arte o per un paio di biglietti in prima fila di una partita di Nba”.
$ complessivi raccolti fra finanziatori e aste:
Nata nel 2013: 58k $
Nel 2015: 1M $
Nel 2016: 1.8M$ (partner di riferimento per oltre 400 organizzazioni no profit, ciascuna delle quali lancia sul sito una media di dieci aste all’anno)
A inizio 2017 hanno raggiunto 5M $, di cui 3M raccolti tramite Venture Capital.
Con la Ico di Aidcoin hanno raccolto l’equivalente di 15 milioni di $.
Traendo le somme fra aste, finanziamenti e ico hanno raccolto circa 22milioni di $.
Piccola parentesi Off-topic: analizzando lo storico del crowdfunding si può notare che è l’esempio lampante di quanto le ICO, grazie all’ondata euforica delle crypto, stiano sovrastando i Venture Capital su progetti startup in termini di capitale raccolto: 3 milioni di $ dai Venture Capital raccolti in 3-4 anni VS 15 milioni di $ raccolti in pochi giorni fra Pre-sale e ICO !!!
Analisi Dominio www.charitystars.com al 27/01/18:
o RANK : 136.514 w; 19.302 ita; Il rank globale ha guadagnato 25.000 posizioni negli ultimi 3 mesi
o Distribuzione geografica visitatori : Italia 39.7%, Regno Unito 23.4%, Stati Uniti 13.8%, Germania 6.3%, Russia 1.5%
o Età del dominio: 5 anni
o Visite uniche giornaliere: 1850
o Link da domini (siti) unici: 1561
o Authority Domain: 58%
o Social follower: facebook 19665; twitter 17300
Analisi Dominio www.aidcoin.co al 27/01/18:
o RANK: 181.224 w; 14.100 ita
o Distribuzione geografica visitatori: Italia 20.2%, USA 14.9%, China 11.2%, Uk 6.9%, S.korea 4.5%
o Età del dominio: 3 mesi
o Visite uniche giornaliere: 2150
o Link da domini (siti) unici : 16
o Authority Domain: 21%
o Social follower: facebook 18.468; twitter 2796
Osservazione:
Pochi link che puntano sul sito ma elevati followers facebook, pochi followers di twitter. Visualizzazioni decisamente più internazionali che da Charitystars, in particolare da Usa e Asia (soprattutto Cina dato che è tradotto anche in lingua Cinese); Visite giornaliere interessanti.
L'articolo Analisi di AidCoin (AID), progetto “Made in Italy” ! proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo Quali differenze tra società che creano protocolli Blockchain rispetto a quelle che creano app per Blockchain proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Dal primo giorno, un nuovo protocollo blockchain ha bisogno di un enorme ecosistema per sopravvivere. Dal punto di vista del ROI, le società di questo tipo generano un rendimento inferiore rispetto all’altra categoria di società. Immagina Internet come un protocollo blockchain e tutte le aziende che operano su Internet come Google, Facebook, Amazon, Alibaba come società di app per blockchain. Questi ultimi non hanno alcuna blockchain; costruiscono la loro intera attività su un protocollo blockchain chiamato “internet”. Le società che sviluppano una propria blockchain sono tecnicamente e scientificamente difficili da costruire e molto più rischiose rispetto alle società che sviluppa app. Queste ultime utilizzano i protocolli costruiti dalle prime società e ne ricavano da subito i benefici.
Esempio: LiveEdu è una società di che sviluppa app blockchain che utilizzerà il protocollo blockchain di Ethereum utilizzando la tecnologia ERC20.
Un altro esempio che è possibile utilizzare per comprendere le differenze tra protocollo blockchain e app blockchain è il sistema ferroviario. Immagina la ferrovia come una blockchain e tutte le società di servizi ferroviari (Trenitalia, Italo, ecc) che gestiscono servizi di trasporto come società di app per blockchain.
Il novantanove per cento di tutte le ICO fino ad ora possono essere classificate come società che creano app per blockchain che utilizzano la rete Ethereum. Le società che crea app non costruiscono alcun protocollo, almeno all’inizio. Lanciano su una blockchain esistente e usano la blockchain per sviluppare il loro prodotto nella maniera più economica, più veloce, più collaborativa e trasparente possibile.
Ora che abbiamo spiegato la differenza tra i due, la prossima volta che ti avvicini ad una ICO, non chiedere come usano la tecnologia blockchain, ma categorizzali prima come società “di protocollo” o di “app”. A questo punto le domande giuste da porre sono:
Quali aspetti della tua rete interna ed esterna stai prendendo in considerazione con il protocollo blockchain che hai selezionato?
Come funzionano i tuoi meccanismi dei token?
Quali sono i punti deboli della meccanica dei token?
Il protocollo che stai sviluppando sarà in grado di mantenere piccole spese di transazione in futuro in modo che possa essere utilizzato per transazioni di pagamento di piccole dimensioni?
Fonte: hackernoon.com
Cryptonauta dal 2014 cerco di studiare e di approfondire il mondo blockchain in tutte le sue sfaccettature: tecnica, finanziaria, monetaria e sociale.
Coordinatore delle attività della Adriatic Crypto Hub
L'articolo Quali differenze tra società che creano protocolli Blockchain rispetto a quelle che creano app per Blockchain proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>