Blockchain Archivi - Adriatic Crypto Hub https://adriaticrypto.org/category/blockchain/ Sun, 07 Apr 2019 11:04:05 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.1 https://adriaticrypto.org/wp-content/uploads/2017/12/cropped-favicon4-1-150x150.gif Blockchain Archivi - Adriatic Crypto Hub https://adriaticrypto.org/category/blockchain/ 32 32 Il Progetto EarthBi https://adriaticrypto.org/earthbi/ https://adriaticrypto.org/earthbi/#respond Sun, 07 Apr 2019 10:57:01 +0000 http://adriaticrypto.org/?p=3690 Il progetto, unico nel panorama mondiale, è stato ideato in modo del tutto rivoluzionario.

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EarthBi una rivoluzione green nella blockchain

Il sacchetto di plastica appartiene a una delle 10 tipologie di rifiuto che più comunemente si trovano disperse nell’ambiente, come risulta dall’analisi dei rifiuti raccolti durante le giornate di pulizia International Coastal Cleanup organizzate da Ocean Conservancy, e campagne similari.

ALCUNI DATI SULLA PLASTICA

La produzione di plastica assorbe l’8% della produzione mondiale di petrolio. Al ritmo di crescita attuale, il mondo produce 240 milioni di tonnellate di plastica all’anno, di cui solamente il 3% viene riciclato; in altre parole il 97% della plastica prodotta a livello mondiale non viene riciclata.

Circa la metà della quantità di plastica prodotta annualmente viene impiegata per produrre articoli monouso o imballaggi che vengono buttati entro l’anno.

La produzione mondiale della plastica sta crescendo al ritmo del 3,5% all’anno e questo significa che ogni 20 anni la quantità di plastica prodotta potrebbe raddoppiare.

I relativi detriti si accumulano nell’ambiente e il problema è in rapida crescita.

L’INQUINAMENTO DA PLASTICA NEI MARI E NELLE COSTE

Circa i 4/5 dei rifiuti presenti in mare arrivano da terra, sospinti dal vento o trascinati da scarichi d’acqua e fiumi. Solamente il 20%, proviene dalle navi. Quasi il 90% dei rifiuti galleggianti in mare è costituito da plastica.

Si stima che sia finito in mare il 5% di tutta la plastica prodotta dagli anni 50 in poi.

Un rapporto elaborato all’interno di un programma di salvaguardia ambientale delle Nazioni Unite ha stimato in circa 20.000 unità i detriti più o meno grandi presenti in 1 Km quadrato di superficie marina. In alcune aree maggiormente compromesse, la quantità di unità in detriti presenti superava i 400.000 pezzi per Km quadrato.

In Inghilterra l’ente nazionale per la protezione del mare, The Marine Conservation Society, che promuove campagne di pulizia di spiagge e coste, ha rilevato rispetto alle prime ricerche effettuate nel 1994, un aumento dei rifiuti plastici pari al 146%.

Negli ultimi 10 anni la quantità delle bottiglie di plastica abbandonate è aumentata del 67% , quella dei sacchetti di plastica del 54% e quella dei mozziconi di sigaretta del 44% (non biodegradabili poiché contengono acetato di cellulosa).

EFFETTI SULLA FAUNA MARINA

A livello mondiale sono almeno 143 le specie marine che sono rimaste vittime di entanglement ( ciò che accade quando gli animali rimangono imbrigliati in sacchetti, reti o altri rifiuti plastici e finiscono per morire di fame, soffocamento o annegamento), con la quasi totalità delle specie di tartarughe marine che inghiottono i sacchetti scambiandoli per meduse, la loro preda principale. Le specie che inghiottono plastica sono stimate in 177, di cui il 95% è costituito da uccelli marini.

Non è possibile stabilire il numero complessivo delle varie specie di fauna marina che ogni anno rimangono vittime della plastica, poichè non ci sono nel mondo stazioni di monitoraggio o studi che si occupino di rilevare questo fenomeno nel lungo periodo, anche solamente in una determinata zona.

Tuttavia, associazioni ambientaliste hanno ipotizzato delle stime sulla base di dati raccolti da studi che hanno censito localmente il totale delle carcasse di animali trovati durante un determinato lasso di tempo e all’interno di un determinato territorio.

Sulla base di questi dati sono state fatte delle proiezioni che quantificano in almeno 1 milione gli uccelli marini e in 100.000 le unità, tra mammiferi marini e tartarughe, che annualmente muoiono per entanglement o per ingestione di plastica.

L’opinione pubblica spesso si chiede qual è il rifiuto plastico più dannoso o più massicciamente presente nell’ambiente, se si tratti del sacchetto o delle reti da pesca o del pericolosissimo imballaggio plastico a sei anelli che tiene insieme le confezioni di lattine…

La risposta è che tutta la plastica è dannosa a causa della sua indistruttibilità e permanenza, quando dispersa nell’ambiente. Non essendo biodegradabile, non si dissolve ma si frantuma molto lentamente in parti sempre più piccole.

Frantumandosi raggiunge formati sempre più minuti così da poter essere ingerita da ogni organismo che abita gli oceani, passando dai minuscoli crostacei Krill o salpe che costituiscono lo zooplancton, per arrivare sino alla balena.

Charles Moore, fondatore e ricercatore di Algalita Marine Research Foundation, effettua un primo studio nel 1999 prelevando acqua a vari livelli di profondità e analizzando il contenuto in laboratorio. La quantità di queste microparticelle plastiche superava la percentuale di zoo plancton presente in acqua mediamente in un rapporto di 6 a 1, e di 30 a 1 ( 30 volte più plastica) in aree più compromesse. Successivi rilevamenti effettuati nel 2007 riscontrano che la percentuale di plastica si era quintuplicata. Studiosi di Algalita e di altre associazioni di ricerca marina sono arrivati, sulla base dei loro studi scientifici, alla convinzione che la plastica potrebbe aumentare del 100% ogni TRE anni. Purtroppo l’incremento annuale degli ultimi anni fa temere che questa previsione sia PER DIFETTO.

LA PLASTICA E LE SOSTANZE CHIMICHE INQUINANTI

La plastica in mare agisce come una spugna, attirando tutte le sostanze chimiche idrorepellenti come quelle raggruppate nella categoria chiamata inquinanti organici persistenti POP’s (acronimo di Persistent Organic Pollutants) (http://it.wikipedia.org/wiki/Inquinante_organico_persistente), ma anche metalli pesanti come mercurio zinco e piombo, che vengono assorbiti dai frammenti di detriti plastici in concentrazioni fino ad un milione di volte superiori a quella contenuta nell’acqua marina.

Queste sostanze chimiche finite in mare nel corso degli anni sono contaminanti molto resistenti alla decomposizione, che impiegano decine di anni prima di decadere con evidenti proprietà tossiche.

Altre sostanze dannose per la nostra salute sono gli ftalati, additivi chimici impiegati nella lavorazione della plastica per produrre pellicole, giocattoli o oggetti in PVC.

Tutte queste sostanze, chiamate “distruttori endocrini”, colpiscono in gruppo; dall’ambiente risalgono la catena alimentare fino all’uomo e nei cibi si miscelano in un cocktail velenoso per l’equilibrio ormonale, che può provocare seri danni durante lo sviluppo embrionale e nei primi anni di vita del bambino, con conseguenze su sistema riproduttivo, difese immunitarie e sistema nervoso.

Questo scenario appena prospettato ha una sola causa, l’uomo, che ha modificato profondamente il pianeta, distruggendo le risorse naturali in nome dell’evoluzione e del progresso, ignorando un fattore essenziale: il rispetto del mondo che lo ospita.

Il Progetto EarthBi

In un tragico scenario come quello appena delineato, l’obiettivo primario di EarthBi, è quello di ridurre la dispersione e l’accumulo di prodotti plastici non biocompatibili con l’ambiente, grazie ad un prodotto innovativo che riesca a non contaminare l’aria, il suolo, i fiumi, i laghi e gli oceani in cui viviamo, camminiamo, respiriamo e dei cui frutti ci nutriamo. Le attuali politiche di riciclo dei materiali plastici inquinanti sono fondamentali ma non risolutive.

Il progetto, unico nel panorama mondiale, è stato ideato in modo del tutto rivoluzionario.

Esso abbina al mondo virtuale – tramite la creazione di un apposito utility token per il settore «green» denominato “ERA” – polimeri con caratteristiche di alta biodegradabilità e qualità e di ampio possibile utilizzo. Il progetto, in sostanza, è volto alla diffusione di biopolimeri innovativi, generati grazie a diritti di proprietà industriale (brevetti e know-how) proprietari.

Il token utility ERA consentirà agli acquirenti di ottenere maggiori quantità di materia prima o sconti sui prodotti finiti realizzati in bioplastica. ERA potrà essere acquistato per il tramite di appositi portali.

EarthBi implementerà, inoltre, la piena tracciabilità della filiera produttiva grazie all’utilizzo della tecnologia blockchain in modo da garantire a clienti e consumatori le qualità e caratteristiche dichiarate. La disponibilità a regime dei biopolimeri EarthBi sarà di circa 60.000 tonnellate all’anno. Il progetto verrà realizzato grazie all’utilizzo di capitale proprio e di debito.

Il mercato in cui opera

Le potenzialità del mercato della bioplastica sono enormi: attualmente il principale mercato di sbocco è l’Europa, con un consumo di bioplastiche nel 2017 pari a 2,05 milioni di tonnellate. Di queste quantità, il 58% è oggi impiegato nel settore del Packaging. Le previsioni di sviluppo del settore indicano che, nell’arco di cinque anni, la produzione crescerà fino a 2,44 milioni di tonnellate, con un incremento del 19%.

Se si guarda al mercato mondiale, la situazione è ancora più interessante: con 4,1 milioni di tonnellate di capacità di produzione nel 2016, le bioplastiche rappresentano circa l’1,7% del mercato mondiale dei polimeri e le stime sono di una crescita di quasi il 30% nel prossimo triennio.

Le bioplastiche possono essere impiegate in molteplici settori industriali, quali packaging, automotive, trasporti, costruzioni, beverage, biomedicale, pharma, cosmetics etc., dove vanno a sostituire le plastiche inquinanti tradizionali, quali polipropilene, polietilene, policarbonato e poliestere.

Perchè si dovrebbe scegliere la bioplastica EarthBi?

La bioplastica EarthBi presenta caratteristiche che le danno un consistente vantaggio competitivo rispetto a prodotti analoghi, in quanto è un biopolimero interamente biobased e biodegradabile al 100%. Infatti, il processo di produzione avviene attraverso l’utilizzo di materie prime rinnovabili e non ha bisogno di materie pure.

Il prodotto finale, infatti, può essere utilizzato negli impianti dedicati alla lavorazione di plastica tradizionale, senza che questi debbano essere modificati, ed è particolarmente adatto nei processi produttivi ad iniezione e ad estrusione. Riguardo al fine vita, i manufatti realizzati con la bioplastica EarthBi, non solo sono biodegradabili, ma il processo avviene in tempi estremamente rapidi rispetto ad altre bioplastiche.

Tutto questo anche grazie ai brevetti e al know-how di proprietà del Gruppo che saranno impiegati per il miglioramento del prodotto e del processo di produzione.

Una idea già concreta

Lo sviluppo ed implementazione della bioplastica EarthBi sarà a breve avviata in un primo stabilimento, situato in Italia, dotato inizialmente di una singola linea di produzione, attiva in 4-5 mesi dallo start-up di progetto. Tale capacità, nei successivi 10-12 mesi, sarà ulteriormente ampliata.

Contestualmente a tale ultima fase si avvieranno i cantieri per la realizzazione degli altri impianti di produzione situati in Europa, con una previsione temporale per la messa a regime della produzione di 28-32 mesi, il tutto grazie a capitale proprio e di debito.

Distribuzione degli ERA

Il progetto EarthBi non prevede, tuttavia, l’avvio di una tipica offerta iniziale di moneta virtuale (“ICO”). Il processo avviato con la messa a disposizione di token ERA, infatti, consente agli acquirenti di divenire proprietari di un utility token che conferisce il diritto a ricevere bioplastica EarthBi in maggiori quantità i o beni prodotti in tale bioplastica ad un prezzo più vantaggioso rispetto a quello di mercato.

Da oggi, grazie ad EarthBi, sarai più consapevole e rispettoso dell’ambiente che ti circonda

Maggiori info sul progetto

Sito: https://earthbi.io/

Whitepaper: https://earthbi.io/whitepaper/

Telegram: t.me/Earthbi

3d Bitcointalk: https://bitcointalk.org/index.php?topic=5128527.0

 

Referenze

Waste on Line http://www.wasteonline.org.uk/

Charles Moore, Algalita http://www.algalita.org/

Greenpeace Ocean defenders

mindfully.org, http://www.mindfully.org/Plastic/plastic.htm)

Dr Richard Thompson, Marine Ecologist , University of Plymouth.

UNEP

MCS, The Marine Conservation Society

Seabirds ref, Alterra /Save the North Sea/North Pacific University of Victoria BC,Canada

DNR

Atlantic States Marine Fisheries Commission

Ebbesmeyer, C.

Porta la sporta www.portalasporta.it

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Qualche consiglio per effettuare transazioni in sicurezza https://adriaticrypto.org/qualche-consiglio-per-effettuare-transazioni-in-sicurezza/ https://adriaticrypto.org/qualche-consiglio-per-effettuare-transazioni-in-sicurezza/#respond Mon, 01 Apr 2019 15:39:34 +0000 http://adriaticrypto.org/?p=3674 Anche voi siete entrati nel mondo delle criptovalute, e Bitcoin, Ethereum, blockchain e mining sono tutti
termini che ormai masticate come il pane e nutella la mattina? Molto bene, allora saprete anche cosa
sono i wallet e gli exchange.

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Anche voi siete entrati nel mondo delle criptovalute, e Bitcoin, Ethereum, blockchain e mining sono tutti termini che ormai masticate come il pane e nutella la mattina? Molto bene, allora saprete anche cosa sono i wallet e gli exchange.

Essendo una moneta virtuale, non legata a nessun conto bancario, dovrà essere conservata in un portafoglio virtuale a vostro nome e correttamente tutelata da chi emette la valuta stessa o da agenzie certificate. Insomma, avere un wallet online è come avere un conto corrente in banca, con tanto di codice IBAN per effettuare e ricevere versamenti. I wallet poi garantiscono anonimato e soprattutto sono protetti da una chiave privata che conoscete solo voi per impedire l’accesso ad estranei e terze parti.

Esistono poi gli exchange, luoghi virtuali in cui si acquistano monete virtuali con il tasso di cambio proposto al momento dell’iscrizione. Semplice? Non proprio. Per evitare riciclaggio di denaro e altre truffe, le società che gestiscono gli exchange – o almeno quelli sicuri – chiedono in fase di registrazione anche un documento d’identità valido e/o un documento che attesti la residenza in un luogo fisico (bollette, conto corrente…). Se tutto fila liscio e venite accettati potrete iniziare le operazioni di trading, con acquisto e rivendita di criptovalute.

Fin qui probabilmente sapevate già tutto. Ciò di cui bisogna stare attenti sono però, come sempre sul web, agli attacchi di agenti esterni, malware o hacker. Perché quando ci connettiamo e navighiamo sul
web con reti non sicure, come i WiFi pubblici, la possibilità che qualcuno si intrometta nella nostra reti e ci rubi i dati è molto alta. Ricordiamoci inoltre che quando facciamo trading con criptovalute stiamo a tutti gli effetti maneggiando denaro, ed è dunque necessario prendere delle precauzioni.

Un buon modo per navigare online e tenere lontano attacchi esterni, infiltrazioni nelle comunicazioni e perdita di dati, è affidarsi all’uso di una connessione ultra sicura come le VPN. Questo servizio crea un tunnel virtuale in cui solo noi possiamo infilarci e che ci permette di navigare online senza doverci preoccupare di possibili interferenze.

Attivando una connessione VPN e svolgendo le vostre operazioni con monete virtuali all’interno di essa avrete la sicurezza che nessun malintenzionato cerchi di rubarvi i dati personali, come prima cosa, e
ancor più che cerchi di decifrare le vostre chiavi di protezione per rubare le vostre riserve di valuta. Con l’aumentare dell’interesse vero le criptovalute e delle sue possibilità è anche chiaro che nasceranno sempre più problemi sia a livello di legislazione sai per quanto riguarda le truffe. È dunque necessario informarsi sempre e adottare misure che ci aiutano ad effettuare movimenti sicuri, come appunto le connessioni VPN.

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Lavori richiesti: Blockchain Engineering https://adriaticrypto.org/lavori-richiesti-blockchain-engineering/ https://adriaticrypto.org/lavori-richiesti-blockchain-engineering/#respond Fri, 22 Mar 2019 13:24:30 +0000 https://adriaticrypto.org/?p=3607 La richiesta globale di ingegneri Blockchain aumenta del 517% in un anno, afferma HiredNo.  La domanda globale di ingegneri di blockchain è in aumento del 517 % anno su anno, ...

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La richiesta globale di ingegneri Blockchain aumenta del 517% in un anno, afferma HiredNo. 

La domanda globale di ingegneri di blockchain è in aumento del 517 % anno su anno, secondo un rapporto pubblicato dalla società di reclutamento Hired il 28 febbraio.

Il documento rileva inoltre che il ruolo di ingegnere della sicurezza è quello in più rapida crescita, con un + 132%.

Anche il ruolo di blockchain engineer è rimasto costantemente tra i primi tre lavori di ingegneria del software più pagati nelle varie città coperte nel rapporto. 

Nello specifico, la blockchain engineering è la seconda specializzazione in ingegneria software più pagata a New York e Londra, la terza nella zona della Baia di San Francisco e Toronto, e la prima a Parigi.

La media dei salari medi che gli ingegneri blockchain ricevono nelle suddette città è di $ 105.400. 

L’area della Baia di San Francisco è la località con gli stipendi più alti, in media $ 155.000, mentre Parigi arriva all’ultimo, con stipendi da blockchain per ingegneri in media di $ 67.000. 

Come Cointelegraph ha riportato nell’ottobre dello scorso anno, i guadagni medi di un ingegnere di blockchain sono saliti a circa 150-175.000 dollari l’anno. 

Uno studio pubblicato dal sito di reclutamento Glassdoor nello stesso mese ha rilevato che le opportunità di lavoro relative a cripto e blockchain sono aumentate significativamente negli Stati Uniti nel 2018, nonostante il crollo dei prezzi delle criptovalute.

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Bitcoin e la bolla dei tulipani https://adriaticrypto.org/bitcoin-e-la-bolla-dei-tulipani/ https://adriaticrypto.org/bitcoin-e-la-bolla-dei-tulipani/#respond Fri, 15 Mar 2019 10:54:37 +0000 http://adriaticrypto.org/?p=3643 Nel 1635, il prezzo di un certo tipo di tulipano raggiunse 1615 fiorini. Allo stesso tempo, i prezzi di quattro tori e 1.000 chili di formaggio erano solo di 480 e 120 fiorini. Il prezzo di un tulipano ha continuato a salire fino a quando una tipologia rara di tulipano è stata venduta a 4600 fiorini. In omaggio, l'acquirente ha anche dato al venditore una carrozza nuova di zecca e due cavalli grigi. 

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La bolla del Tulipano 

Nel 1635, il prezzo di un certo tipo di tulipano raggiunse 1615 fiorini. Allo stesso tempo, i prezzi di quattro tori e 1.000 chili di formaggio erano solo di 480 e 120 fiorini. 

Il prezzo di un tulipano ha continuato a salire fino a quando una tipologia rara di tulipano è stata venduta a 4600 fiorini. In omaggio, l’acquirente ha anche dato al venditore una carrozza nuova di zecca e due cavalli grigi. 

La bolla del tulipano esplode. 

Il prezzo è sceso, talmente tanto che centinaia di migliaia di persone sono andate in bancarotta. 

Bitcoin 

Whitepaper nel 2008.

Il documento spiega l’idea su questa nuova moneta elettronica. 

A differenza delle valute tradizionali, Bitcoin non si basa sul supporto e sull’approvazione di banche centrali, governi o imprese, ma piuttosto sull’accordo di rete raggiunto da nodi uguali tra loro. 

Il meccanismo decentralizzato assicura teoricamente che nessun individuo, entità o governo possa controllare la quantità totale di Bitcoin o creare inflazione. 

La sua quantità totale aumenta gradualmente in una velocità preimpostata che diventa più lenta, raggiungendo il suo picco a 21 milioni entro il “2140”.

Il 9 novembre 2013, il prezzo del Bitcoin è salito di nuovo, registrando il suo nuovo massimo nel suo tasso di cambio rispetto al RMB. 

Come indicato da BTCChina, il tasso ha raggiunto 6989 RMB, con un incremento del 53,6%. 

Il tasso contro USD ha anche registrato un massimo storico di 900,89 con un aumento del 31,6%. 

Molte persone si preoccupano del mercato in crescita e dei prezzi, convinti che Bitcoin potrebbe essere un’altra bolla come per i tulipani. 

 Cose in comune tra tulipano e bitcoin 

1- Né tulipano né bitcoin hanno un valore universale in uso. 

2- I prezzi di entrambi sono saliti all’improvviso.

3- Entrambi hanno molti partecipanti e discussioni nei media. 

4- Nessuno dei due è un prodotto obbligato dai governi. 

Differenze

Quando la bolla del tulipano è esplosa, le persone non hanno capito il motivo di tale esplosione. 

L’essenza del collasso non era a causa dei prezzi elevati, ma perché non c’era abbastanza valore intrinseco all’interno di un tulipano. 

Il tulipano non è riuscito a diventare una valuta. 

Il tulipano non poteva soddisfare il requisito di essere un mezzo di scambio o un deposito di valore, proprio come conchiglie, corna e pietre che furono sconfitte da oro e argento. 

Dato l’attributo di base del denaro, l’attributo fisico di un tulipano non è soddisfacente. 

Si potrebbe a malapena trovare qualsiasi funzione di un tulipano per diventare una valuta. 

Come merce normale, il valore d’uso di un tulipano è limitato, in quanto può essere solo visto o piantato. 

In altre parole, anche se un’impresa è stabilita per produrre e vendere tulipani, il suo profitto e il suo flusso di cassa sono molto limitati. 

Non tutte le persone apprezzano i tulipani. 

Il denaro è una merce comune che ha origine dalla fase di baratto del commercio di mercato. 

Corna, conchiglie e piume avevano giocato ruoli di denaro in luoghi diversi in un momento diverso, al fine di soddisfare le due esigenze indispensabili del mercato: la riserva di valore e il mezzo di scambio. 

Per soddisfare queste due richieste, l’attributo del denaro stesso dovrebbe nel frattempo essere: 

  • Facile da dividere
  • indistruttibile
  • Trasportabile
  • L’importo non può essere controllato da nessuno. 

Le due caratteristiche del denaro sono indispensabili e uniche al mercato. 

I diamanti per esempio. 

I diamanti hanno valore come ornamento e funzionano anche come riserva di valore, dato il loro potenziale di aumento del prezzo. 

Tuttavia, i diamanti non possono essere divisi, non soddisfano la domanda per il mezzo di scambio. 

Per essere considerato denaro un bene deve avere i quattro attributi per ottemperare alle richieste del mercato. 

Il difetto fatale di qualsiasi attributo monetario alla fine porterebbe al collasso dell’intero sistema.

Il ruolo svolto da Bitcoin 

È una valuta virtuale. 

A meno che il prezzo di Bitcoin non superi il suo valore intrinseco di potere d’acquisto reale, il prezzo continuerà ad aumentare. 

Supponiamo che la quantità totale di petrolio sulla terra sia di 21 milioni di tonnellate. 

Se Bitcoin può essere considerato denaro, il prezzo del petrolio è di 1 tonnellata per Bitcoin. 

Se qualcuno fornisce una quota di 36 tonnellate per Bitcoin, il potere d’acquisto di Bitcoin viene quindi sopravvalutato e il prezzo del petrolio viene sottostimato. 

Il mercato può autoregolarsi tramite il mercato dei prezzi. 

Quindi non c’è bisogno di una banca centrale o di una valuta flessibile. 

Prima che l’offerta e la domanda possano raggiungere un equilibrio, Bitcoin può essere instabile, e quindi è possibile qualsiasi aumento o diminuzione del prezzo. 

In altre parole, se la domanda di Bitcoin diminuisce rapidamente o addirittura scompare, il prezzo precipiterebbe proprio come quello del tulipano. 

Bitcoin sta aspettando il test e l’approvazione del mercato. Se il mercato lo accetterà alla fine, il prezzo unitario teorico di Bitcoin sarebbe pari a 1 / 21.000.000 del valore totale delle commodity denominate in Bitcoin. 

E se il prezzo di Bitcoin è superiore a quel prezzo, è una bolla di potere d’acquisto, che potrebbe essere regolata dal mercato stesso.

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Netflix e Bitcoin https://adriaticrypto.org/netflix-e-bitcoin/ https://adriaticrypto.org/netflix-e-bitcoin/#respond Fri, 08 Mar 2019 13:27:03 +0000 https://adriaticrypto.org/?p=3613 L’industria delle criptovalute è molto più grande di Bitcoin, Ethereum, Litecoin, XRP e Dogecoin. Migliaia di progetti alternativi esistono oggi, anche se non tutti saranno attuabili. Secondo alcuni rumors Netflix ...

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L’industria delle criptovalute è molto più grande di Bitcoin, Ethereum, Litecoin, XRP e Dogecoin.

Migliaia di progetti alternativi esistono oggi, anche se non tutti saranno attuabili.

Secondo alcuni rumors Netflix sta girando un documentario sulle altcoins sul mercato. 

NETFLIX E ALTCOINS 

Netflix aumenta continuamente il numero di produzioni originali.  

Quando fu annunciato il loro primo documentario su Bitcoin, la maggioranza degli appassionati di criptovalute rimase piuttosto scettica. 

Questo di per sé non è sorprendente, ma, sembra che la maggior parte delle produzioni si concentrino sul lato negativo delle criptovalute. 

Sebbene non si sappia molto del documentario sulle altcoin, alcune immagini sono emerse su Reddit.

Una di quelle immagini raffigura il set in cui si presume che questo documentario sia stato girato. 

Menzionerà PACCoin, Global Boost e alcuni altri.

Nessuno sa con certezza quali valute siano state selezionate o quale sia esattamente la procedura di selezione. 

Dato il vasto numero di altcoin, ci sono molti potenziali contenuti da coprire.

Come c’era da aspettarsi, questo argomento solleva molte domande. 

Mentre sarebbe interessante vedere un documentario altcoin prodotto da professionisti, ci si deve anche chiedere quali potrebbero essere le potenziali ripercussioni. 

I progetti che sono rilevanti oggi potrebbero scomparire nei prossimi sei mesi. 

Alcuni utenti di Reddit sostengono anche che questo documentario dovrebbe essere trasmesso entro il 2020. 

È evidente che c’è ancora molta strada da fare prima che un tale progetto possa essere ritenuto degno di essere trasmesso su Netflix. 

Altri sostengono che questa sarà una serie in otto parti, piuttosto che un solo documentario di 90 o 120 minuti. 

Se questa produzione uscisse con delle informazioni sbagliate e negative, potrebbe innescare una forte pressione ribassista sulle altcoin.

Per alcuni utenti di Reddit, è esattamente quello che stanno aspettando. 

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La storia delle valute digitali, 10 anni prima di Bitcoin. https://adriaticrypto.org/la-storia-delle-valute-digitali-10-anni-prima-di-bitcoin/ https://adriaticrypto.org/la-storia-delle-valute-digitali-10-anni-prima-di-bitcoin/#respond Mon, 04 Mar 2019 09:40:19 +0000 https://adriaticrypto.org/?p=3610 Anche se molte persone sembrano pensare che Bitcoin sia stata la prima criptovaluta del suo genere, questo non è completamente vero.  Bitcoin è di gran lunga il progetto di maggior ...

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Anche se molte persone sembrano pensare che Bitcoin sia stata la prima criptovaluta del suo genere, questo non è completamente vero. 

Bitcoin è di gran lunga il progetto di maggior successo nell’era moderna, ma il concetto di moneta digitale decentralizzata non è stata un’invenzione di Satoshi Nakamoto. 

Quattro diverse valute erano ben avanti rispetto a Bitcoin, ognuna delle quali merita una menzione. 

#4 B-Money 

Pochissime persone ricorderanno i giorni di B-Money, poiché questo tipo di criptovaluta è stato introdotto per la prima volta nel 1998, precedendo il bitcoin di oltre dieci anni. 

Tuttavia, B-Money è molto diverso da Bitcoin, anche se lo sviluppatore, Wei Dai, si è concentrato sull’anonimato e su un modo distribuito di emettere monete.

È stato pubblicato un whitepaper per accogliere l’introduzione di B-money, che ha gli stessi principi di base delle criptovalute moderne. 

Gli pseudonimi digitali possono inviare e ricevere valuta su una rete decentralizzata e persino imporre contratti tra di loro senza il coinvolgimento di terze parti. Sfortunatamente, B-Money non è mai decollato oltre il whitepaper. 

#3 BitGold 

Poco dopo che il whitepaper B-Money è stato pubblicato, Nick Szabo ha lanciato un progetto molto simile, noto come Bit Gold. 

Questo sistema di moneta elettronica aveva la sua propria prova del sistema di lavoro, non molto diverso da come Bitcoin è oggi coniato. 

Tutte le soluzioni sono state crittografate messe insieme e pubblicate per il pubblico, imitando una blockchain moderna.

Ancora più importante, Bit Gold è stato il primo concetto ad allontanarsi dal fare affidamento su autorità centralizzate per evitare la doppia spesa della valuta. 

Invece, Szabo voleva ricreare le caratteristiche dell’oro eliminando del tutto l’intermediario. 

#2 Digicash 

Da non confondere con DigitalCash (attualmente noto come DASH), Digicash è stato creato nel 1990.

Progettato da David Chaum, fu il primo tipo di moneta elettronica che offrì l’anonimato grazie al suo utilizzo di protocolli crittografici. 

Al momento dello sviluppo, Digicash era un concetto rivoluzionario e una delle prime forme di moneta elettronica. 

Usando la crittografia a chiave pubblica e privata, ha permesso a chiunque di diventare la propria banca e controllare i propri fondi senza supervisione da parte di terzi. 

I pagamenti emessi non sarebbero rintracciabili per banche e governi. 

Sfortunatamente, la società dietro Digicash dichiarò bancarotta nel 1998 e vendette nel 2002. 

È evidente che Digicash era un concetto grandioso, ma in anticipo sui tempi. 

#1 Hashcash 

Non si può parlare di criptovalute senza aver prima menzionato il progetto Hashcash. 

Anche se questa valuta è stata progettata per essere utilizzata per scopi diversi (limitando lo spam e-mail e impedendo gli attacchi DDoS), ha fatto un buon nome nel 1997. 

Utilizzando un algoritmo di prova di lavoro per la generazione e la distribuzione di nuove monete, molte funzionalità di Hashcash finirono nel protocollo Bitcoin sviluppato da Satoshi Nakamoto. 

Man mano che venivano inviate più e-mail attraverso il sistema, Hashcash richiedeva un numero crescente di risorse di calcolo.

Nel 1997, sembrava molto più ingestibile di oggi. 

I sistemi di fascia bassa avrebbero alla fine accessibilità limitata per verificare le intestazioni delle e-mail, riducendo così l’efficacia del sistema. 

Era un progetto rudimentale con molti vantaggi, ma anche con alcuni difetti che dovevano essere risolti. 

Alla fine, la maggior parte delle funzionalità di Hashcash è diventata parte del protocollo Bitcoin, della protezione del filtro antispam corrente e di numerosi client di posta elettronica.

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Bitcoin SegWit https://adriaticrypto.org/bitcoin-segwit/ https://adriaticrypto.org/bitcoin-segwit/#respond Fri, 01 Mar 2019 12:56:17 +0000 https://adriaticrypto.org/?p=3583 COSA E' CAMBIATO DALL'HARD FORK DI SEGWIT?
Bitcoin, la più grande criptovaluta in base alla capitalizzazione di mercato, è stata spesso oggetto di molte critiche per le dimensioni limitate dei blocchi su blockchain.Tuttavia, secondo i recenti dati di blockchain.com, la dimensione media giornaliera del blocco di Bitcoin ha raggiunto i 1,3 MB, il massimo storico. 

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Bitcoin, la più grande criptovaluta in base alla capitalizzazione di mercato, è stata spesso oggetto di molte critiche per le dimensioni limitate dei blocchi su blockchain.

Tuttavia, secondo i recenti dati di blockchain.com, la dimensione media giornaliera del blocco di Bitcoin ha raggiunto i 1,3 MB, il massimo storico. 

I blocchi di una blockchain agiscono come un registro digitale in cui sono archiviate tutte le transazioni. 

Le unità indipendenti sono organizzate in una sequenza lineare nel tempo in quanto le nuove transazioni vengono costantemente elaborate e aggiunte dai minatori aumentando la lunghezza della blockchain. 

Più alto è il numero di blocchi che vengono inseriti nella blockchain, più difficile è rimuovere e apportare modifiche alla blockchain, contribuendo all’irreversibilità della stessa.

Secondo il grafico, il tasso delle dimensioni medie del blocco è andato aumentando gradualmente dall’inizio dell’anno, dopo essere sceso a circa 0,80 MB nel dicembre 2018. 

I blocchi estratti al momento, che è approssimativamente ogni 10 minuti, sono marginalmente più grandi del limite precedente di 1 MB che è stato messo in atto dalla rete Bitcoin. 

La dimensione del blocco migliorata può essere attribuita all’introduzione del [SegWit] nell’agosto 2017.

Dall’introduzione di SegWit, il concetto di “dimensione del blocco” è stato leggermente aggiornato, consentendo di aumentare la capacità del blocco fino a 4 MB di capacità. 

Nell’attuale rete Bitcoin, circa il 40% di tutte le transazioni Bitcoin utilizza il concetto di Segwit. 

Inoltre, secondo blockchain.com, l’implementazione di SegWit avrebbe potuto influenzare anche le commissioni di transazione e i tassi di transazione sulla rete Bitcoin poiché si sono avvicinati rispettivamente ai minimi storici.

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Introduzione delle definizioni di Blockchain e Smart Contract con il Decreto Semplificazioni 2019 https://adriaticrypto.org/introduzione-delle-definizioni-di-blockchain-e-smart-contract-con-il-decreto-semplificazioni-2019/ https://adriaticrypto.org/introduzione-delle-definizioni-di-blockchain-e-smart-contract-con-il-decreto-semplificazioni-2019/#respond Wed, 13 Feb 2019 14:58:11 +0000 https://adriaticrypto.org/?p=3566 Ieri (12/02/2019) è uscita la Gazzetta Ufficiale con la conversione in legge del d.l. semplificazioni, hanno introdotto alcune definizioni importanti: – Blockchain “tecnologie basate su registri distribuiti”. – “Smart Contract” ...

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Ieri (12/02/2019) è uscita la Gazzetta Ufficiale con la conversione in legge del d.l. semplificazioni, hanno introdotto alcune definizioni importanti:
– Blockchain “tecnologie basate su registri distribuiti”.
– “Smart Contract” su cui si specifica come e quando soddisfano il requisito della “forma scritta”.
– La memorizzazione di un documento informatico attraverso l’uso di tecnologie basate su registri distribuiti produce gli effetti giuridici della validazione temporale elettronica di cui all’articolo 41 del regolamento (UE) n. 910/2014.

È possibile scaricare qui di seguito due documenti riguardo quanto detto:
1) la legge 11 febbraio 2019, n. 12, v. pagg. 15 e 16 (evidenziate in giallo le aree di interesse) ⬇
2) il dossier che ha preparato il parlamento per la lettura della nuova legge (pag. 88, 89, 90) ⬇

Si ringrazia per la gentile segnalazione e per averci fornito i documenti sopra linkati Giusy Rosato (Ph. D. Student presso Università degli Studi di Sassari – abilitata all’esercizio della professione forense – Linkedin).

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Blockchain Italy Summit https://adriaticrypto.org/blockchain-italy-summit/ https://adriaticrypto.org/blockchain-italy-summit/#respond Tue, 05 Feb 2019 16:08:04 +0000 https://adriaticrypto.org/?p=3517 Il 2018 è stato un anno di transizione. Un anno fondamentale per individuare la rotta di navigazione. Nonostante tutti gli indicatori economici non siano confortanti riteniamo che il 2019 non debba essere vissuto con lo spettro della recessione, ma da pionieri

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Il 2018 è stato un anno di transizione. Un anno fondamentale per individuare la rotta di navigazione. Nonostante tutti gli indicatori economici non siano confortanti riteniamo che il 2019 non debba essere vissuto con lo spettro della recessione, ma da pionieri.

Con queste premesse ci siamo approcciati al

Blockchain Italian Summit

Tante le autorità, soprattutto nel mondo della professione forense. Ma l’intervento più significativo, nel tanto mare di parole, è stato quello del prof. Alex Grech, founder & director del Commonwealth Centre for Connect Learning e Blockchain Advisor per la Repubblica Maltese, il quale ha illustrato alcuni dei progetti messi in atto dalla piccola isola del mediterraneo.

A Malta sta nascendo un sistema di auto sovranità, intesa come sovranità dell’individuo e non di un ente terzo. Vogliono applicare un certificato che attesti un titolo personale validamente acquisito (es. meccanico, dottore, idraulico, ecc.) notarizzato sulla Blockchain. In qualsiasi caso l’ente non esista più l’individuo è proprietario del certificato e non l’ente che lo emette, che con l’attuale sistema dovrebbe validare il possesso. Attraverso la Blockchain una volta emesso esso viene notarizzato e diventa proprietà indissolubile della persona. 

Inoltre vogliono realizzare un sistema basato sulla Blockchain per connettere chi vive all’estero con il paese d’origine attraverso il voto a distanza certificato e che sia efficace contro i possibili brogli.

Ad onor del vero anche in Italia c’è una proposta di legge per il voto degli italiani all’estero tramite Blockchain, che permetterebbe di abbassare di molto i costi che questa pratica ora comporta. Si abbatterebbero i costi di logistica per la spedizione schede e la raccolta delle stesse, ed i costi di spoglio sarebbero azzerati perché la lettura dei dati sarebbe automatizzata.

Nel complesso una buona iniziativa, da parte dell’Osservatorio ADR, ma avrei preferito un taglio più tecnico e meno ideologico con esposizioni più concrete. 

Nei prossimi giorni trascriverò i 2 interventi dei relatori interni all’Osservatorio. 

Stay tuned

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Blockchain o Buzzword? https://adriaticrypto.org/blockchain-o-buzzword/ https://adriaticrypto.org/blockchain-o-buzzword/#respond Tue, 05 Feb 2019 12:28:22 +0000 https://adriaticrypto.org/?p=3497 Una startup londinese che ha l'obiettivo di diventare il principale player al mondo per la raccolta di dati sui trasporti, ha iniziato a collaborare con la compagnia ferroviaria Go-Ahead. 

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“Blockchain” utilizzata dalla London Rail Company.

Una startup londinese che ha l’obiettivo di diventare il principale player al mondo per la raccolta di dati sui trasporti, ha iniziato a collaborare con la compagnia ferroviaria Go-Ahead. 

DOVU è stata lanciata due anni fa ed è supportata da InMotion Ventures di Jaguar Land Rover e dal fondo sponsorizzato dal governo britannico Creative England. 

Go-Ahead, allo stesso modo, è quotata sul FTSE 250, vanta oltre un miliardo di passeggeri all’anno.

Secondo TechCrunch, la compagnia ferroviaria prevede di utilizzare la piattaforma di ricompensa basata sulla blockchain di DOVU, sul tipo di dati che saranno raccolti non è stato dettagliato, ma è noto che i clienti saranno in grado di guadagnare punti fedeltà sotto forma di criptovaluta per condividere tali dati. 

Blockchain o Buzzword? 

Da quel che sembra, il piano di DOVU e Go-Ahead sembra un primo esempio di un progetto “blockchain” che mira a centralizzare ulteriormente un’industria già centralizzata, invece di distruggerla o decentralizzarla.

 Sembra anche che la “tecnologia blockchain” sia utilizzata come poco più di una parola d’ordine applicata ai punti di ricompensa tradizionali per il completamento dei sondaggi post-corsa.

Tuttavia, è comunque un esempio di come la “blockchain technology” continui a permeare dopo l’anno 2017.

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