L'articolo Resoconto della settimana 23/04/2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Bitcoin ha avuto un piccolo rialzo nella scorsa settimana chiudendo a quota 5.295 $ segnando un timido +2,57%. Ether ha avuto una performace molto simile chiudendo la settimana con un +1,11% a 169$. La capitalizzazione complessiva è aumentata di circa 3,1 miliardi a 177 Miliardi di $.
Come possiamo vedere sul grafico con timeframe giornaliera il prezzo è riuscito a bucare la resistenza della EMA 400 (linea rossa) indicatore di lungo periodo, ora bisogna consolidare questa zona quando ci saranno i retest del supporto (ricordo per i neofiti che una resistenza una volta rotta diventa supporto).
Il consolidamento della zona per un periodo di circa 2/3 settimane consentirà di far invertire la direzione della EMA 200 (linea nera) che potrebbe arrivare a disegnare una golden cross con la EMA 400.
Nel grafico settimanale dopo il pump di 2 settimane fa che ci ha riportato sopra la EMA 200 (linea nera) il prezzo sta ri-testando in questa settimana anche la resistenza della EMA 50 (linea blu), quì consolidare sopra quest’ultima media mobile significherebbe una possibile inversione del tred di lungo periodo…..ma è ancora presto per dirlo!!!
Cryptonauta dal 2014 cerco di studiare e di approfondire il mondo blockchain in tutte le sue sfaccettature: tecnica, finanziaria, monetaria e sociale.
Coordinatore delle attività della Adriatic Crypto Hub
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]]>L'articolo Il Progetto EarthBi proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Il sacchetto di plastica appartiene a una delle 10 tipologie di rifiuto che più comunemente si trovano disperse nell’ambiente, come risulta dall’analisi dei rifiuti raccolti durante le giornate di pulizia International Coastal Cleanup organizzate da Ocean Conservancy, e campagne similari.
La produzione di plastica assorbe l’8% della produzione mondiale di petrolio. Al ritmo di crescita attuale, il mondo produce 240 milioni di tonnellate di plastica all’anno, di cui solamente il 3% viene riciclato; in altre parole il 97% della plastica prodotta a livello mondiale non viene riciclata.
Circa la metà della quantità di plastica prodotta annualmente viene impiegata per produrre articoli monouso o imballaggi che vengono buttati entro l’anno.
La produzione mondiale della plastica sta crescendo al ritmo del 3,5% all’anno e questo significa che ogni 20 anni la quantità di plastica prodotta potrebbe raddoppiare.
I relativi detriti si accumulano nell’ambiente e il problema è in rapida crescita.
Circa i 4/5 dei rifiuti presenti in mare arrivano da terra, sospinti dal vento o trascinati da scarichi d’acqua e fiumi. Solamente il 20%, proviene dalle navi. Quasi il 90% dei rifiuti galleggianti in mare è costituito da plastica.
Si stima che sia finito in mare il 5% di tutta la plastica prodotta dagli anni 50 in poi.
Un rapporto elaborato all’interno di un programma di salvaguardia ambientale delle Nazioni Unite ha stimato in circa 20.000 unità i detriti più o meno grandi presenti in 1 Km quadrato di superficie marina. In alcune aree maggiormente compromesse, la quantità di unità in detriti presenti superava i 400.000 pezzi per Km quadrato.
In Inghilterra l’ente nazionale per la protezione del mare, The Marine Conservation Society, che promuove campagne di pulizia di spiagge e coste, ha rilevato rispetto alle prime ricerche effettuate nel 1994, un aumento dei rifiuti plastici pari al 146%.
Negli ultimi 10 anni la quantità delle bottiglie di plastica abbandonate è aumentata del 67% , quella dei sacchetti di plastica del 54% e quella dei mozziconi di sigaretta del 44% (non biodegradabili poiché contengono acetato di cellulosa).
A livello mondiale sono almeno 143 le specie marine che sono rimaste vittime di entanglement ( ciò che accade quando gli animali rimangono imbrigliati in sacchetti, reti o altri rifiuti plastici e finiscono per morire di fame, soffocamento o annegamento), con la quasi totalità delle specie di tartarughe marine che inghiottono i sacchetti scambiandoli per meduse, la loro preda principale. Le specie che inghiottono plastica sono stimate in 177, di cui il 95% è costituito da uccelli marini.
Non è possibile stabilire il numero complessivo delle varie specie di fauna marina che ogni anno rimangono vittime della plastica, poichè non ci sono nel mondo stazioni di monitoraggio o studi che si occupino di rilevare questo fenomeno nel lungo periodo, anche solamente in una determinata zona.
Tuttavia, associazioni ambientaliste hanno ipotizzato delle stime sulla base di dati raccolti da studi che hanno censito localmente il totale delle carcasse di animali trovati durante un determinato lasso di tempo e all’interno di un determinato territorio.
Sulla base di questi dati sono state fatte delle proiezioni che quantificano in almeno 1 milione gli uccelli marini e in 100.000 le unità, tra mammiferi marini e tartarughe, che annualmente muoiono per entanglement o per ingestione di plastica.
L’opinione pubblica spesso si chiede qual è il rifiuto plastico più dannoso o più massicciamente presente nell’ambiente, se si tratti del sacchetto o delle reti da pesca o del pericolosissimo imballaggio plastico a sei anelli che tiene insieme le confezioni di lattine…
La risposta è che tutta la plastica è dannosa a causa della sua indistruttibilità e permanenza, quando dispersa nell’ambiente. Non essendo biodegradabile, non si dissolve ma si frantuma molto lentamente in parti sempre più piccole.
Frantumandosi raggiunge formati sempre più minuti così da poter essere ingerita da ogni organismo che abita gli oceani, passando dai minuscoli crostacei Krill o salpe che costituiscono lo zooplancton, per arrivare sino alla balena.
Charles Moore, fondatore e ricercatore di Algalita Marine Research Foundation, effettua un primo studio nel 1999 prelevando acqua a vari livelli di profondità e analizzando il contenuto in laboratorio. La quantità di queste microparticelle plastiche superava la percentuale di zoo plancton presente in acqua mediamente in un rapporto di 6 a 1, e di 30 a 1 ( 30 volte più plastica) in aree più compromesse. Successivi rilevamenti effettuati nel 2007 riscontrano che la percentuale di plastica si era quintuplicata. Studiosi di Algalita e di altre associazioni di ricerca marina sono arrivati, sulla base dei loro studi scientifici, alla convinzione che la plastica potrebbe aumentare del 100% ogni TRE anni. Purtroppo l’incremento annuale degli ultimi anni fa temere che questa previsione sia PER DIFETTO.
La plastica in mare agisce come una spugna, attirando tutte le sostanze chimiche idrorepellenti come quelle raggruppate nella categoria chiamata inquinanti organici persistenti POP’s (acronimo di Persistent Organic Pollutants) (http://it.wikipedia.org/wiki/Inquinante_organico_persistente), ma anche metalli pesanti come mercurio zinco e piombo, che vengono assorbiti dai frammenti di detriti plastici in concentrazioni fino ad un milione di volte superiori a quella contenuta nell’acqua marina.
Queste sostanze chimiche finite in mare nel corso degli anni sono contaminanti molto resistenti alla decomposizione, che impiegano decine di anni prima di decadere con evidenti proprietà tossiche.
Altre sostanze dannose per la nostra salute sono gli ftalati, additivi chimici impiegati nella lavorazione della plastica per produrre pellicole, giocattoli o oggetti in PVC.
Tutte queste sostanze, chiamate “distruttori endocrini”, colpiscono in gruppo; dall’ambiente risalgono la catena alimentare fino all’uomo e nei cibi si miscelano in un cocktail velenoso per l’equilibrio ormonale, che può provocare seri danni durante lo sviluppo embrionale e nei primi anni di vita del bambino, con conseguenze su sistema riproduttivo, difese immunitarie e sistema nervoso.
Questo scenario appena prospettato ha una sola causa, l’uomo, che ha modificato profondamente il pianeta, distruggendo le risorse naturali in nome dell’evoluzione e del progresso, ignorando un fattore essenziale: il rispetto del mondo che lo ospita.
In un tragico scenario come quello appena delineato, l’obiettivo primario di EarthBi, è quello di ridurre la dispersione e l’accumulo di prodotti plastici non biocompatibili con l’ambiente, grazie ad un prodotto innovativo che riesca a non contaminare l’aria, il suolo, i fiumi, i laghi e gli oceani in cui viviamo, camminiamo, respiriamo e dei cui frutti ci nutriamo. Le attuali politiche di riciclo dei materiali plastici inquinanti sono fondamentali ma non risolutive.
Il progetto, unico nel panorama mondiale, è stato ideato in modo del tutto rivoluzionario.
Esso abbina al mondo virtuale – tramite la creazione di un apposito utility token per il settore «green» denominato “ERA” – polimeri con caratteristiche di alta biodegradabilità e qualità e di ampio possibile utilizzo. Il progetto, in sostanza, è volto alla diffusione di biopolimeri innovativi, generati grazie a diritti di proprietà industriale (brevetti e know-how) proprietari.
Il token utility ERA consentirà agli acquirenti di ottenere maggiori quantità di materia prima o sconti sui prodotti finiti realizzati in bioplastica. ERA potrà essere acquistato per il tramite di appositi portali.
EarthBi implementerà, inoltre, la piena tracciabilità della filiera produttiva grazie all’utilizzo della tecnologia blockchain in modo da garantire a clienti e consumatori le qualità e caratteristiche dichiarate. La disponibilità a regime dei biopolimeri EarthBi sarà di circa 60.000 tonnellate all’anno. Il progetto verrà realizzato grazie all’utilizzo di capitale proprio e di debito.
Le potenzialità del mercato della bioplastica sono enormi: attualmente il principale mercato di sbocco è l’Europa, con un consumo di bioplastiche nel 2017 pari a 2,05 milioni di tonnellate. Di queste quantità, il 58% è oggi impiegato nel settore del Packaging. Le previsioni di sviluppo del settore indicano che, nell’arco di cinque anni, la produzione crescerà fino a 2,44 milioni di tonnellate, con un incremento del 19%.
Se si guarda al mercato mondiale, la situazione è ancora più interessante: con 4,1 milioni di tonnellate di capacità di produzione nel 2016, le bioplastiche rappresentano circa l’1,7% del mercato mondiale dei polimeri e le stime sono di una crescita di quasi il 30% nel prossimo triennio.
Le bioplastiche possono essere impiegate in molteplici settori industriali, quali packaging, automotive, trasporti, costruzioni, beverage, biomedicale, pharma, cosmetics etc., dove vanno a sostituire le plastiche inquinanti tradizionali, quali polipropilene, polietilene, policarbonato e poliestere.
La bioplastica EarthBi presenta caratteristiche che le danno un consistente vantaggio competitivo rispetto a prodotti analoghi, in quanto è un biopolimero interamente biobased e biodegradabile al 100%. Infatti, il processo di produzione avviene attraverso l’utilizzo di materie prime rinnovabili e non ha bisogno di materie pure.
Il prodotto finale, infatti, può essere utilizzato negli impianti dedicati alla lavorazione di plastica tradizionale, senza che questi debbano essere modificati, ed è particolarmente adatto nei processi produttivi ad iniezione e ad estrusione. Riguardo al fine vita, i manufatti realizzati con la bioplastica EarthBi, non solo sono biodegradabili, ma il processo avviene in tempi estremamente rapidi rispetto ad altre bioplastiche.
Tutto questo anche grazie ai brevetti e al know-how di proprietà del Gruppo che saranno impiegati per il miglioramento del prodotto e del processo di produzione.
Lo sviluppo ed implementazione della bioplastica EarthBi sarà a breve avviata in un primo stabilimento, situato in Italia, dotato inizialmente di una singola linea di produzione, attiva in 4-5 mesi dallo start-up di progetto. Tale capacità, nei successivi 10-12 mesi, sarà ulteriormente ampliata.
Contestualmente a tale ultima fase si avvieranno i cantieri per la realizzazione degli altri impianti di produzione situati in Europa, con una previsione temporale per la messa a regime della produzione di 28-32 mesi, il tutto grazie a capitale proprio e di debito.
Il progetto EarthBi non prevede, tuttavia, l’avvio di una tipica offerta iniziale di moneta virtuale (“ICO”). Il processo avviato con la messa a disposizione di token ERA, infatti, consente agli acquirenti di divenire proprietari di un utility token che conferisce il diritto a ricevere bioplastica EarthBi in maggiori quantità i o beni prodotti in tale bioplastica ad un prezzo più vantaggioso rispetto a quello di mercato.
Da oggi, grazie ad EarthBi, sarai più consapevole e rispettoso dell’ambiente che ti circonda
Maggiori info sul progetto
Sito: https://earthbi.io/
Whitepaper: https://earthbi.io/whitepaper/
Telegram: t.me/Earthbi
3d Bitcointalk: https://bitcointalk.org/index.php?topic=5128527.0
Referenze
Waste on Line http://www.wasteonline.org.uk/
Charles Moore, Algalita http://www.algalita.org/
Greenpeace Ocean defenders
mindfully.org, http://www.mindfully.org/Plastic/plastic.htm)
Dr Richard Thompson, Marine Ecologist , University of Plymouth.
UNEP
MCS, The Marine Conservation Society
Seabirds ref, Alterra /Save the North Sea/North Pacific University of Victoria BC,Canada
DNR
Atlantic States Marine Fisheries Commission
Ebbesmeyer, C.
Porta la sporta www.portalasporta.it
Punto d’incontro per interessati e conoscitori della blockchain e delle monete crittografiche. Incontri, assemblee, workshop, conferenze e molto ancora.
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]]>L'articolo La TA di Andrew del 28/03/2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Su Bitcoin si sta formando un Bart UP ma c’è uno short squeeze in atto che ci da una previsione di un dump. Vediamo come si potrebbe comportare il prezzo. Quali saranno i prossimi movimenti??? Quali saranno le aree di supporto e resistenza? Scopriamolo con Andrew!!!
Cryptonauta dal 2014 cerco di studiare e di approfondire il mondo blockchain in tutte le sue sfaccettature: tecnica, finanziaria, monetaria e sociale.
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]]>L'articolo Resoconto della settimana 25/03/2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Bitcoin è rimasto stabile nella scorsa settimana, ha chiuso a quota 3.969 $ segnando un timido +0,11%. Ether ha avuto una performace di segno opposto, chiudendo la settimana con un -2,07% chiudendo a 135$. La capitalizzazione complessiva è diminuita di circa 0,2 miliardi a 140 Miliardi di $.
Settimana molto piatta a livello di prezzo, non ci sono stati scossoni improvvisi e si rimane sempre al di sopra della EMA 50. Questo supporto ha retto già 5 test ed anche l’inclinazione della curva sta iniziando a tendere verso l’alto ma siamo ancora lontani dalla EMA 200.
News della settimana:
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]]>L'articolo La TA di Andrew del 13/03/2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Su Bitcoin c’è una big move verso area 6.000 in arrivo? Vediamo come si potrebbe comportare il prezzo. Quali saranno i prossimi movimenti??? Quali saranno le aree di supporto e resistenza? Scopriamolo con Andrew!!!
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L'articolo La TA di Andrew del 13/03/2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>L'articolo Resoconto della settimana 05/03/2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Bitcoin ha avuto un leggero guadagno nella scorsa settimana, ha chiuso a quota 3.789 $ segnando un timido +1,58%. Ether ha avuto una performace di segno opposto, chiudendo la settimana con un -1,68% chiudendo a 129$. La capitalizzazione complessiva è aumentata di circa 1 miliardo a 129,6 Miliardi di $.
Settimana molto piatta a livello di prezzo, non ci sono stati scossoni improvvisi e si rimane sempre al di sopra della EMA 50, anche se questo è un chiaro segno che il prezzo potrebbe testare più volte il supporto, staremo a vedere quanto reggeranno i buyers.
Le notizie più importanti della settimana sono:
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]]>L'articolo Resoconto della settimana 25/02/2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Bitcoin ha avuto un leggero guadagno nella scorsa settimana, ha chiuso a quota 3.730 $ segnando un +2,90%. Ether ha avuto una performace diversa, rimanendo sostanzialmente invariato con un -0,33% chiudendo a 131$. La capitalizzazione complessiva è aumentata di circa 6 miliardi a 128,6 Miliardi di $.
Nella scorsa settimana il prezzo è sempre leggermente cresciuto fino a toccare quota 4.100$ salvo poi crollare ieri di nuovo fino ai livelli della EMA50 sul grafico giornaliero (seconda freccia verde). La vecchia resistenza (frecce blu) rappresentata da questa media mobile ora si trasformata in supporto e dovrà reggere a lungo per cercare di consolidarsi sempre di più. Questo ci consentirà di avere un bottom (non per forza definitivo ma provvisorio) che potrà portare il prezzo a testare le resistenze che ci sono a livelli più alti di prezzo.
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]]>L'articolo Resoconto della settimana 18/02/2018 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Bitcoin è rimasto sostanzialmente invariato nella scorsa settimana, ha chiuso a quota 3.625 $ segnando uno -0,68%. Ether ha avuto una performace di segno opposto guadagnando addirittura il 6,83% chiudendo a 132$. La capitalizzazione complessiva è aumentata di 0,8 miliardi a 122,8 Miliardi di $.
Andando ad aggiornare il grafico postato la settimana scorsa possiamo vedere che ieri è stata testata di nuovo la resistenza della EMA 50 sul grafico giornaliero ma il prezzo è stato rigettato dai sellers (frecce blu), ma la candela in formazione oggi (indicata dalla freccia verde) indica una decisa rottura, che deve essere confermata dalla chiusura di stanotte e da prossime chiusure oltre la stessa media mobile. Se quest’ultimo scenario dovesse consolidare potrebbe portare il prezzo a testare la resistenza della EMA 200 sul grafico settimanale.
Mike Novogratz, fondatore della banca per criptovalute Galaxy Digital, ha dichiarato che Bitcoin occupa un posto unico nel panorama delle monete digitali. Durante un’intervista, trasmessa su Bloomberg TV ha dichiarato “Ci sono 118 elementi sulla tavola periodica, ma soltanto uno di questi è oro […] Bitcoin diverrà l’oro digitale, un luogo che consente di possedere denaro sovrano. Non sono soldi statunitensi o cinesi, sono sovrani. E la sovranità costa parecchio, come è giusto che sia.”
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]]>L'articolo Resoconto della settimana 11 Febbraio 2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Timida ripresa del Bitcoin nella scorsa settimana, ha chiuso a quota 3.650 $ con un buon aumento del 6,9%. Ether ha avuto una performace più pronunciata guadagnando addirittura il 17% chiudendo a 123$. La capitalizzazione complessiva è aumentata di 8,5 miliardi a 122 Miliardi di $.
Come possiamo vedere dal grafico sulla timeframe giornaliera, da quando c’è stato il dump da area 6.000$ (freccia rossa) il prezzo per ben 3 volte (rappresentato dalle frecce blu) ha provato a rompere la resistenza della EMA 50 senza mai riuscire, purtroppo più volte viene rigettato il prezzo e più la resistenza diventa solida e coriacea ed aumentano le difficoltà di rottura. Teniamo d’occhio i futuri movimenti!!!
Le news più importanti sono state:
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]]>L'articolo La TA di Andrew 07 Febbraio 2019 proviene da Adriatic Crypto Hub.
]]>Il nostro esperto fa una introduzione sulla recente partecipazione al Blockchain Italy Summit. Su Bitcoin ci sono delle pattern in formazione, vediamo come si potrebbe comportare il prezzo. Quali saranno i prossimi movimenti??? Quali saranno le aree di supporto e resistenza? Scopriamolo con Andrew!!!
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